L’azienda leader per le tecnologie mediche Siemens Healthineers ha recentemente pubblicato i risultati della prima edizione del barometro sociale sulla consapevolezza dei cittadini sull’ictus cerebrale, realizzato assieme alla Italian Stroke Association – Associazione Italiana Ictus (o più semplicemente ISA-AII) intervistando alcuni cittadini italiani e spagnoli: si tratta di un importante sforzo che aiuta a comprendere quanto sia diffusa la consapevolezza su di un importantissimo problema per la salute pubblica; parte di un progetto più ampio avviato da Siemens con altre associazioni e realtà per migliorare la comprensione sull’ictus a tutti i livelli sociali.
Prima di arrivare ai risultati del barometro di Siemens, è utile precisare e ricordare che attualmente l’ictus cerebrale è considerato il terzo problema per la salute pubblica in ordine di gravità, appena sotto al cancro e all’Alzheimer: ogni anno, nella sola Europa, ne sono colpite più di 1,1 milioni di persone, con un aumento stimato di almeno il 30% entro il 2030; e mentre circa 10 milioni di pazienti devono fare quotidianamente i conti con gli effetti a lungo termine dell’ictus, non va dimenticato che alle tasche pubbliche costa qualcosa come 86 miliardi di euro annuali (anche questi ovviamente in forte crescita nel corso dei prossimi anni).
I dati del barometro sull’ictus di Siemens: solo un cittadino su tre si dice “ben informato” sul tema
Nonostante i dati dimostrino chiaramente che l’ictus è un problema piuttosto ampio e diffuso, secondo l’indagine di Siemens e ISA-AII che ha portato alla realizzazione del barometro, la consapevolezza pubblica è ancora decisamente scarsa: attualmente, tra Spagna e Italia, solamente una persona su tre si dichiara “ben informata” sull’ictus e uno scarso 30% dichiara di saperne riconoscere dettagliatamente i sintomi, soprattutto tra coloro che hanno avuto esperienze dirette di ictus in famiglia.
Nel capitolo sui sintomi, Siemens ha anche stimato al contempo che l’attenzione, nella maggior parte dei casi, ricade solamente su quelli evidenti tra le difficoltà comunicative (indicate dal 70% degli intervistati), la confusione del paziente (50%) e la perdita di equilibrio (46%), con appena il 15% che ha dimestichezza con il protocollo FAST per l’identificazione rapida dei sintomi; mentre stupisce che, seppur ipertensione, fumo e sedentarietà siano stati indicati correttamente dal 64% tra i fattori di rischio, solamente il 10% degli intervistati ritiene di essere un soggetto a rischio.
Siemens e ISA-AII: “La consapevolezza pubblica sull’ictus può essere facilmente migliorata”
“I risultati di questo barometro – ha spiegato Frederico Pasquarelli, che guida il dipartimento di Advanced Therapies europeo di Siemens – sono un campanello d’allarme” perché dimostrano perfettamente come l’ictus sia una malattia “temuta” ed altrettanto sconosciuta: proprio per questa ragione il barometro diventa uno strumento importante, mirando a risolvere il “gap di conoscenza” per arrivare a un nuovo “modello di assistenza per l’ictus” che parta dalla “consapevolezza” e arrivi – anche grazie all’innovazione tecnologica messa a disposizione dalla stessa Siemens – a nuovi “trattamenti rapidi, integrati e personalizzati”.
“L’ictus – ha aggiunto poco dopo, alla presentazione dei dati del barometro Siemens, la presidentessa dell’ISA-AII Paola Santalucia – ha un elevatissimo impatto socio-sanitario” che diventa ancora più importante quando non si agisce “tempestivamente” sul paziente: il barometro – a suo avviso – dimostra come sia ancora possibile “agire”, con le persone che possono facilmente “riconoscere i sintomi” nel caso in cui vengano fornite loro “le informazioni giuste”, assicurandosi soprattutto che “il messaggio arrivi a tutti”.