Sileri “pressione ospedali? Da 15 anni criticità”/ “Sovraccarico in picchi influenza”
Pierpaolo Sileri, viceministro Salute interviene sulla situazione Covid in Italia, dalla pressione sugli ospedali al vaccino passando per le prossime festività natalizie

Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri nelle passate ore è intervenuto in diretta a TgCom24 affrontando diverse tematiche che vanno falle prossime festività natalizie ai colori delle Regioni, passando ai vaccini ed all’attuale situazione in Italia legata all’emergenza Coronavirus. Sileri ha parlato di “trend in miglioramento” ma adesso il focus è sulla pressione sugli ospedali che deve chiaramente alleggerirsi in termini di ricoveri al fine di poter trattare anche le altre malattie differenti dal Covid. Ma gli ospedali sono davvero sovraccarichi? Un quesito al quale Sileri ha replicato facendo notare come “da 15 anni il personale sanitario denuncia le criticità del sistema sanitario nazionale che si presentano a cicli e in forma più leggera rispetto a oggi, ma non è stato mai ascoltato dai politici del passato”. Molti italiani sono curiosi di capire che Natale ci attende. Il viceministro anche su questo aspetto ha precisato: “sono impensabili cenoni e riunioni familiari, considerando gli attuali 700-800 morti al giorno: come se cadessero tre aerei al giorno”. Prudenza anche rispetto ai possibili spostamenti su base regionali. Sileri ha spiegato che occorre ora attendere un abbassamento del numero dei morti e “resistere ancora qualche mese”.
SILERI, DALLE PROSSIME APERTURE AI VACCINI
Le prossime aperture che potrebbero avvenire in Italia in questi giorni, in occasione dei nuovi possibili allentamenti dovrà portare gli italiani a comportarsi con estrema prudenza. Tutto, stando alle parole di Sileri, “dovrà avvenire in sicurezza”. Al primo posto resta prioritario il tema scuola mentre sui ristoranti il viceministro non esclude possibili estensioni nell’orario. Quindi, in maniera graduale e con la massima prudenza toccherà lo stesso anche a cinema e teatri. Fornire oggi una data di tutto ciò è tuttavia prematuro, “ma se per fine anno avremo un’Italia gialla la strada sarà in discesa, arriverà il vaccino e si dovrà considerare anche la protezione di gregge”, ha spiegato a TgCom24. L’intervento si è chiuso proprio sul tema dei vaccini anti-Covid: “I tre vaccini di cui si parla non hanno ancora l’autorizzazione dell’ente regolatorio europeo ma l’avranno dopo che saranno provate efficacia e sicurezza. Non arriveranno comunque a gennaio tutte le dosi per 60 milioni di italiani, ma la vaccinazione avverrà per gradi e sarà organizzata da Arcuri”. Con la certezza, chiosa, che non potranno esserci errori o ritardi.
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