L’omicidio di Silvia Caramazza, avvenuto a Bologna nel 2013, è al centro di una puntata della trasmissione Il Terzo Indizio in onda su Rete 4. Il cadavere della donna, commercialista 39enne, fu trovato in un freezer nell’appartamento di via Aldini dove viveva insieme al compagno, il 35enne Giulio Caria, poi condannato in via definitiva a 30 anni per il delitto. Sarebbe stato lui a ucciderla con un corpo contundente, individuato poi in un attizzatoio da camino, e a nascondere il corpo nel congelatore fino alla macabra scoperta.
Silvia Caramazza sarebbe stata assassinata tra l’8 e il 9 giugno di quell’anno e il corpo fu rinvenuto poche settimane più tardi, il 27 dello stesso mese. Giulio Caria, ricostruisce Ansa, fu fermato in Sardegna due giorni dopo la scoperta del corpo e non avrebbe mai confessato il delitto. Nel 2017 la Cassazione avrebbe confermato la condanna a 30 anni di reclusione a suo carico al termine di un processo in abbreviato concluso in primo e secondo grado con la stessa pena. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Giulio Caria avrebbe agito con particolare ferocia al culmine di una relazione costellata di vessazioni e stalking ai danni della donna.
Omicidio di Silvia Caramazza: la ricostuzione, cosa è successo?
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Silvia Caramazza sarebbe stata uccisa con diversi colpi di un oggetto contundente che poi sarebbe stato individuato in un attizzatoio da camino. Dopo l’omicidio, il cadavere della 39enne sarebbe stato messo in un freezer a pozzetto nell’appartamento bolognese di via Aldini in cui il 27 giugno 2013 sarebbe stato ritrovato. Stando alla ricostruzione, il delitto sarebbe avvenuto tra l’8 e il 9 giugno precedente.
L’ex compagno della vittima, Giulio Caria, è stato processato con rito abbreviato e in primo grado l’accusa avrebbe chiesto l’ergastolo. Sarebbe stato condannato a 30 anni di carcere, pena confermata in appello e in Cassazione. La Corte, riporta Ansa, avrebbe annullato senza rinvio l’aggravante della crudeltà, accogliendo il ricorso del difensore dell’uomo, Savino Lupo. Un annullamento che non avrebbe inciso sull’entità della pena. Il ritrovamento del cadavere di Silvia Caramazza sarebbe avvenuto dopo l’allarme sulla sparizione lanciato dalle amiche della 39enne. L’aggressione si sarebbe consumata con almeno 7 colpi in rapida successione prima che Giulio Caria nascondesse il cadavere nel congelatore in cui la polizia lo avrebbe rinvenuto in sede di indagini.