Nella puntata di stamane di Uno Mattina è intervenuto il giornalista Giovanni Minoli, storico volto di casa Rai, e molto vicino alla povera Silvia Tortora, figlia di Enzo morta due giorni fa a soli 59 anni. In diretta sul primo canale Giovanni Minoli ha ricordato la collega così: “Silvia era intellettualmente molto radicale, molto ferma e molto dolce contemporaneamente, la sua vita è stata devastata da questo bisogno assoluto di giustizia verso il padre che ha innescato un movimento giustizialista e garantista e che ha portato al referendum”.
E ancora: “Lei non si è mai staccata da questo problema dell’esigenza della giustizia giusta, soprattutto quando ha visto che i magistrati che hanno giudicato il padre non sono stati rimossi e hanno fatto la loro carriera divenendo procuratori e poi andando in pensione e questa era una cosa che non sopportva, che l’aveva sconvolta”. Giovanni Minoli aggiunge: “Una giustizia giusta che continuiamo ad aspettare perchè se uno pensa al caso Palamara e al caso Csm si capisce che non è poi cambiato molto da quel momento…”.
SILVIA TORTORA, IL COMMENTO DI GIOVANNI MINOLI: “HA COMINCIATO A 20/21 ANNI…”
Poi il giornalista e storico conduttore di Mixer ha aggiunto: “Silvia Tortora ha cominciato a 20/21 anni con Bianca Berlinguer (presentatrice attuale di Cartabianca su Rai Tre, ndr) facendo le sigle di coda di Mixer e le classifiche di popolarità degli uomini del momento, poi è andata a La storia siamo noi, ha fatto Big… un continuo di progresso e crescita ma sempre con questo spirito che poi l’ha staccata dalla tv”.
Giovanni Minoli ha spiegato che i programmi di Enzo Tortora alla figlia Silvia non piacevano inizialmente: “Ma ripensando e ripensando ai programmai di suoi padre che non le piacevano, come Portobello, lentamente riflettendoci si è pentita ed ha rivalutato moltissimo il lavoro del padre sapendo quanta genialità ci fosse nel mondo di Enzo, anche quanto tatto, gentilezza e umanità”.