Ieri, martedì 15 dicembre 2020, è stato il giorno della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto Smart Money, mirato a definire le modalità attuative degli interventi agevolativi in favore delle start-up innovate, previsti dal Decreto Rilancio
. Come evidenziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, questo intervento prevede 9,5 milioni di euro a fondo perduto finalizzati «all’acquisizione di servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati operanti per lo sviluppo di imprese innovative».
Un intervento molto importante, dunque, che si pone l’obiettivo di sostenere le spese connesse alla realizzazione di un piano di attività e di sviluppo, ma anche di favorire investimenti nel capitale di rischio delle start-up innovative. Il sito del Mise (clicca qui) definisce le start-up che possono beneficiare delle agevolazioni alla data di presentazione della domanda, ma ricordiamo che possono accedere anche le persone fisiche che hanno espresso la volontà di costituire una impresa emergente.
SMART MONEY, COS’É E COME FUNZIONA
Il decreto Smart Money fa parte dei fondi per start-up e videogame previsti dal Governo nel decreto Rilancio e prevede una serie di “requisiti” per l’accesso alle agevolazioni. Come evidenziato dal Mise, le imprese emergenti innovative devono presentare un progetto di sviluppo avente tre caratteristiche: essere basato su una soluzione innovativa da proporre sul mercato che soddisfi esigenze che rendano il progetto scalabile; prevedere l’impegno diretto dei soci dell’impresa proponente e/o di un team dotati di capacità tecniche e gestionali adeguate; essere finalizzato a realizzare il prototipo (Minimum Viable Product) o la prima applicazione industriale del prodotto o servizio per attestare i feedback dei clienti e/o investitori.
Le agevolazioni previste dal decreto Smart Money sono concesse a fondo perduto in misura pari all’80% delle spese sostenute e considerate ammissibili per l’attuazione dei piani di attività. C’è da osservare un limite massimo di 10 mila euro per impresa. Con la pubblicazione in GU del dl «l’azione governativa a sostegno delle start-up fa un altro passo in avanti», l’esultanza del sottosegretario al Mise Gian Paolo Manzella: «Con 10 milioni di euro si sostiene un aspetto importante: il legame tra startup innovative e ‘professionisti della trasformazione’ di idea in impresa: incubatori, acceleratori, business angel e organismi di ricerca», riportano i colleghi di Adnkronos.