Una sonda spaziale dell’Agenzia spaziale europea (ESA) parte quest’oggi, 13 aprile 2023, verso Giove. Il lancio è in programma dallo spazioporto europeo, nella Guiana francese, alle 14:15 ora italiana. La missione, denominata Jupiter Icy Moon Explorer (Juice), comporterà un viaggio di 900 milioni di km a una velocità di 2,5 chilometri al secondo. L’oggetto arriverà a destinazione nel 2031.
Dopo una crociera di 8 anni, Juice effettuerà 35 sorvoli delle lune ghiacciate del gigante del Sistema Solare. L’obiettivo, infatti, è quello di comprendere se esse siano dei potenziali habitat compatibili con la vita. La missione si concluderà con uno studio esteso di Ganimede (che insieme a Europa e Callisto è quella che contiene oceani), nel 2034, che garantirà alla sonda il primato di primo veicolo spaziale ad orbitare intorno a una luna diversa da quella terrestre. L’Agenzia Spaziale Italiana, affiancata dalla comunità scientifica nazionale, ha contribuito alla missione con quattro strumenti scientifici, realizzati anche attraverso diverse cooperazioni internazionali tra l’ASI e il JPL/NASA, l’agenzia tedesca DLR, il CNES e l’agenzia spaziale Israeliana, ISA.
Sonda spaziale ESA verso Giove: i dettagli sulla missione Juice
La sonda spaziale dell’ESA partita all’indirizzo di Giove per la missione Juice trasporterà il carico utile scientifico più potente mai volato verso il Sistema Solare esterno. Nel dettaglio, esso sarà composto da dieci strumenti all’avanguardia e da un esperimento scientifico che utilizza il sistema di telecomunicazione del veicolo spaziale con i radiotelescopi a terra. Alla loro costruzione hanno partecipato diversi Paesi, tra cui anche Italia.
La camera ad alta risoluzione JANUS è stata ad esempio interamente realizzata da Leonardo, che ha anche collaborato nella costruzione dello spettrometro MAJIS, capace di osservare dal visibile al vicino e medio infrarosso. Thales Alenia Space, derivante dalla collaborazione tra la francese Thales (al 67%) e l’italiana Leonardo (al 33%), ha invece realizzato lo strumento RIME, un radar capace di studiare la struttura interna delle lune ghiacciate fino a 9 chilometri di profondità e di rilevare la presenza di acqua salata allo stato liquido.