Sono stati pubblicati gli ultimi sondaggi INSA sulle intenzioni di voto in Germania, che ha confermato un panorama politico particolarmente dinamico e in continuo mutamento: i dati principali mettono in evidenza una forte competizione tra i principali partiti politici, con CDU/CSU e l’AfD che si attestano entrambi al 25% dei consensi, seguite da SPD al 15% e dai Verdi che registrano un leggero aumento, salendo al 12%.
Mentre l’AfD continua a raccogliere ampi consensi tra le fasce più conservatrici, il partito cristiano-democratico CDU/CSU si trova in una posizione di parità rendendo così la situazione più incerta per le prossime elezioni; la sinistra – rappresentata dal partito Die Linke – si aggira al 10% ma con segnali di calo che potrebbero rivelarsi critici nel lungo termine.
Il panorama politico tedesco si fa sempre più frammentato con un forte aumento dell’influenza dell’AfD, che potrebbe portare a un aumento del dibattito su temi quali l’immigrazione, la sicurezza e l’identità nazionale; al contrario, SPD sta vivendo una fase di stallo, con una disaffezione crescente tra i suoi elettori complicata da una gestione governativa che non ha saputo rispondere pienamente alle attese del pubblico e, in un contesto del genere, l’ascesa dei Verdi rappresenta un fenomeno interessante, alimentato anche dalle politiche ambientali e dalle nuove proposte su digitalizzazione e sostenibilità. Ma nonostante il lieve miglioramento, il partito non sembra ancora riuscire a imporsi come leader stabile.
Sondaggi in Germania: nuovi equilibri: la CDU sfida l’AfD, ma la coalizione è incerta
I dati emersi dai sondaggi INSA – relativi al periodo dal 22 al 25 aprile 2025 – delineano scenari contrastanti e piuttosto incerti per il futuro della politica tedesca: con CDU/CSU e AfD che si contendono il primo posto con un identico 25%, diventa evidente che il sistema politico tedesco si stia sempre più polarizzando.
L’alleanza tra la CDU e la CSU – che hanno storicamente dominato la politica tedesca – ora si trova a dover fare i conti con l’espansione dell’AfD, il partito di estrema destra che – pur non essendo alleato con le forze europeiste – ha visto crescere il suo seguito a dismisura; d’altro canto, SPD, pur mantenendo una base solida di sostenitori, si attesta al 15% nei sondaggi, con un gap che sembra allargarsi rispetto alla CDU ma non sufficientemente ampio da compromettere definitivamente le sue possibilità di restare una forza centrale nel governo.
In questo contesto, la presentazione delle nuove figure politiche della CDU e CSU (che avverrà lunedì prossimo) potrebbe rivelarsi decisiva per determinare l’orientamento della coalizione futura: Friedrich Merz è pronto a definire i ministri per i settori chiave, ma il suo alleato bavarese Markus Soeder (a capo della CSU) giocherà un ruolo fondamentale nella negoziazione di poteri e competenze.
Dai sondaggi, la coalizione risulta però ancora incerta: il voto dei socialdemocratici rappresenta una delle ultime opportunità per stabilire una linea politica condivisa che possa rafforzare la leadership di Merz e determinare la futura direzione della Germania.