I sondaggi di Find Out Now, raccolti tra il 2 e il 9 aprile 2025 su un campione di 2.546 elettori, raffigurano uno scenario politico britannico decisamente frammentato: Reform UK, il partito populista guidato dall’infaticabile Nigel Farage, rafforza il primato con il 26% (-2 punti rispetto a inizio mese), scavalcando Labour (22%, invariato) e Conservatori (21%, +1).
Ma oltre ai dati chiari, a pesare come un macigno è l’uragano dello scandalo grooming gangs: migliaia di abusi su minori – perpetrati soprattutto da gruppi di origine pakistana – su cui il governo Starmer è accusato di aver preferito il silenzio alla giustizia: “Hanno protetto i criminali, non le vittime“, è l’accusa di Farage in un comizio a Birmingham, citando il rapporto del 2014 che denunciò le omissioni delle procure per “paura di apparire razzisti”.
Elon Musk ha soffiato sul fuoco, definendo Starmer “complice del peggior crimine di massa britannico” e facendo riferimento al suo ruolo come capo della Procura della Corona tra 2008 e 2013. Il Labour, già in difficoltà sulla gestione dell’immigrazione (290.000 arrivi nel 2024) e del caro-vita, perde consensi nelle roccaforti storiche del Nord Inghilterra, dove l’elettorato operaio si sente tradito dalla linea ambigua su sicurezza e welfare.
Nel frattempo, i Liberal Democratici (14%, +1) e i Verdi (11%) cavalcano la scia del malcontento urbano con promesse di riforme sociali e ambientali, mentre l’SNP scozzese (3%) affonda di netto dopo lo scandalo finanziario dell’ex leader Nicola Sturgeon.
Sondaggi e crisi istituzionale: il peso delle inchieste insabbiate nel crollo laburista
La tempesta politica scatenata dalle grooming gangs non è un dettaglio di poco conto nei sondaggi, ma il punto nevralgico – nonché una delle cause principali – del tracollo laburista; in seguito al rifiuto del governo di avviare un’inchiesta indipendente – con il Ministro Jess Phillips che ha definito “non prioritarie” le indagini a Oldham – Reform UK ha trasformato lo scandalo in un emblema della cosiddetta “doppia giustizia”.
“Se i bianchi postano offese su Facebook, finiscono in galera. Ma chi abusa di bambine viene protetto?”, attacca furente Farage, citando anche i 5 milioni di sterline promessi – e mai stanziati – per le inchieste locali. I sondaggi Ipsos mostrano che il 68% degli elettori di Reform UK ritiene l’amministrazione della giustizia prioritaria, contro il 42% dei laburisti.
Sunak, dal canto suo, tenta di capitalizzare lo scontento generalizzato dell’elettorato, con la promessa di pene più severe. In questo panorama già teso e frantumato, i Verdi conquistano i giovani under 30 con proposte sul clima, mentre i Lib Dem si concentrano sulle città con un nuovo referendum sull’UE.
In seguito ai sondaggi, alle elezioni, Reform UK punterà ad aggiudicarsi 100 seggi, sfruttando la rabbia crescente per le inchieste insabbiate, mentre Starmer cerca di tamponare l’emorragia promettendo “massima trasparenza”.