CADE IL GOVERNO (E SUBITO NE NASCE UN ALTRO): COSA SUCCEDE IN NORVEGIA CON GLI ULTIMI SONDAGGI
Tra guerra sui dazi e potenziale crisi nel Mar Baltico, non è da sottovalutare quanto sta avvenendo in Norvegia dove il Governo di centrosinistra del Premier laburista (AP) Jonas Gahr Støre è ufficialmente caduto negli scorsi giorni dopo l’uscita di scena del Partito di Centro (SP): i primi sondaggi politici raccolti in Norvegia tra il 27 gennaio e il 3 febbraio 2025 vedono schizzare in alto il Centrodestra, con una conclamata crisi della sinistra in generale (nonostante i laburisti abbiano guadagnato terreno nei consensi “personali”).
Mentre da poche ore è in carica il nuovo Governo subito re-insediato dopo la crisi politica generata dallo strappo dell’ex Ministro delle Finanze, il centrista Trygve Slagsvold Vedum, il “monocolore” laburista. Dovrà affrontare diverse sfide non da poco su riforme interne e appunto emergenze globali ben oltre il territorio di Oslo. I sondaggi Norvegia 2025 raccolti da Opinio vedono in testa col 25% il Partito del Progresso, legato ai Convervatori europei di Meloni e Morawiecki: col 22% (in aumento del 4%) sale il Partito Laburista del premier Støre, mentre crolla il Partito Conservatore (H, legato al PPE) al 18% dopo aver visto sfumare la possibilità di un “ribaltone” del Governo di sinistra. Chiudono i sondaggi di inizio febbraio 2025 il partito socialista all’8%, davanti alla sinistra col 6% e appunto il Centro di Vedum al 5% dopo l’uscita dal Governo per dissidi sulle politiche energetiche per il futuro della Norvegia.
Norway, Opinion poll:
FrP~ECR: 25%
Ap-S&D: 22% (+4)
H-EPP: 18% (-4)
SV~LEFT: 8% (-1)
R~LEFT: 6%
Sp~RE: 5% (-1)
V-RE: 4% (-1)
MDG-G/EFA: 4% (+1)
KrF-EPP: 3%+/- vs. 2-6 January 2025
Fieldwork: 27 January-3 February 2025
Sample size: 1,002➤ https://t.co/Df7Nsbqbrl pic.twitter.com/5wazFa7YFR
— Europe Elects (@EuropeElects) February 5, 2025
CAOS SINISTRA, CONTRO I DAZI DI TRUMP TORNA L’EX PREMIER E LEADER NATO STOLTENBERG
Con la guerra commerciale che rischia di scatenarsi all’orizzonte in Europa per l’aggressiva operazione dazi dagli Stati Uniti, anche la Norvegia come il resto dell’Unione si prepara ad una stagione complessa dove la “volatilità” dei vari accordi rischia di compiere diversi stravolgimenti negli equilibri interni dei singoli Governi UE. Come dimostrano sia i sondaggi e sia il rapido avvicendamento nel Governo di Norvegia, l’instabilità politica è vista come il vero spauracchio in un’epoca che si appresta già molto delicata per i temi economici, energetici e, purtroppo, anche geopolitici con il permanere delle due guerre alle porte dell’Europa.
Dopo la lunga esperienza da segretario generale della NATO, torna di prepotenza nella politica norvegese Jens Stoltenberg, già Premier tra il 2005 e il 2013 e suo malgrado protagonista della crisi nazionale in seguito agli attentati di Oslo e Utoya: l’ex NATO guiderà il Ministero delle Finanze, ereditandolo da Vedum che con il suo Partito agrario di Centro è uscito ufficialmente dal Governo facendo diventare un monocolore laburista l’esecutivo Støre. Più collaborazione con l’UE, potenziale ostilità ai dazi americani ma anche dialogo da proseguire con la Casa Bianca dopo che già durante la prima Presidenza Trump i due avevano più volte concordato le politiche di rafforzamento dell’Alleanza Atlantica.