DOPO LO SCONTRO CON LA MAGISTRATURA GLI ELETTORI NON VOGLIONO LE ELEZIONI ANTICIPATE: PERMANE LA FIDUCIA NEL GOVERNO
Se da più parti tra gli osservatori e analisti vicini al Parlamento si “vocifera” sulla possibilità non remota di un voto anticipato “invocato” per provare a massimizzare il consenso dopo lo scontro con la magistratura, i sondaggi politici di questo inizio febbraio 2025 tendono ad escludere tale sconvolgente ipotesi sul prossimo futuro del Governo e della legislatura. Al netto che in caso di dimissioni a Palazzo Chigi sarebbe comunque il Presidente della Repubblica Mattarella a dover gestire la crisi, un’ipotesi di Elezioni anticipate per capitalizzare nel Centrodestra la maggioranza ancora più netta non convince l’elettorato.
Secondo i sondaggi politici realizzati da Lab21.01 per “Affari Italiani” – interviste tra il 3 e il 6 febbraio 2025 – vede un 65,4% di elettori convinti che la Premier Giorgia Meloni debba andare avanti nella legislatura, nonostante i forti attacchi di parte dei magistrati. Sono solo il 34,6% che invece pensano che l’arma del voto anticipato possa essere una buona soluzione per porre fine al clima di alta tensione tra ANM e Governo Meloni: i cittadini vogliono stabilità, con il mandato per la Premier che possa scadere in maniera naturale il prossimo 2027. Nonostante un calo del 2% rispetto ad inizio gennaio (quando ci trovavamo in pieno “caso Cecilia Sala” appena liberata dall’Iran con un’ottima operazione diplomatica), la fiducia nella Presidente del Consiglio resta comunque altissima secondo i sondaggi politici Lab21.01: è il 53% di cittadini intervistati ad esprimere massima fiducia in Giorgia Meloni, con gli avversari detrattori che si “fermano” a quota 48%.
I SONDAGGI POLITICI LAB21.01 VEDONO UN LIEVE CALO PER FDI, UNA RISALITA DEL PD MA NON BASTEVOLE PER INVERTIRE LA ROTTA
Se è vero che nei giorni caldissimi per lo scontro fra politica e magistratura tra i migranti in Albania e il caso Almasri i consensi su Meloni e Fratelli d’Italia sono dati in lieve discesa, il pur segno positivo per i principali partiti del Centrosinistra non sembra essere sufficiente per invertire la rotta di una Legislatura finora dominata dal Centrodestra vincente alle ultime Elezioni 2022. Rimanendo sempre sui sondaggi politici di “Affari”, pubblicati lo scorso 8 febbraio 2025, i consensi su FdI permangono ancora molto alti nonostante il -0,3% in 7 giorni: 30,5% per Meloni & Co in vista di un’altra settimana delicata tra il tema servizi segreti e la mozione di sfiducia per la Ministra Santanché.
Resta ancora a netta distanza il Pd di Schlein, pur con un +0,1% guadagnato: il 21,5% su base nazionale è ancora troppo poco per impensierire la rivale a Palazzo Chigi, specie perché in aggiunta al 10,8% del M5s e al 5,6% di Alleanza Verdi Sinistra non si riesce a costituire un “campo largo” in grado di battere ad oggi il Centrodestra. L’area progressista non va oltre il 37,9% secondo i sondaggi politici Lab21.01, mentre la coalizione del Governo Meloni veleggia ancora ad un alto 48,2%, anche grazie all’apporto della Lega di Salvini all’8,7% e a Forza Italia di Tajani con l’8,3% (Lupi e Noi Moderati fanno lo 0,7% complessivo). L’area ex Terzo Polo, ancora fuori dalla partita dell’eventuale “campo largo”, non raggranella più di un 3,3% per Azione con Calenda, 3% per Renzi e Italia Viva e solo il 2,2% per PiùEuropa (che nel weekend ha nominato a sorpresa e contro l’indicazione del segretario Magi, Matteo Hallissey comenuovo presidente).