I SONDAGGI POLITICI DIRE-TECNÈ TRA IL PD IN CALO, IL M5S CHE NON CRESCE E IL CENTRODESTRA CHE ANCORA AVANZA
Non c’è polemica o caso politico che tenga: il consenso nei sondaggi politici per il Governo Meloni anche nell’ultima settimana di gennaio rimane non solo al top, ma avanza in tutti i componenti principali, a cominciare da Fratelli d’Italia e proseguendo con Salvini e Tajani. Di contro, il campo largo progressista – in attesa di un futuro più chiaro tra corse separate, lodo Franceschini o “nuovo Ulivo” – non sembra inserire ancora la marcia giusta, con l’elettorato che boccia in questo inizio 2025 tanto Schlein quanto l’ex Premier Giuseppe Conte.
Non c’è due senza tre: prima la conferma con la Supermedia YouTrend, poi con gli ultimi dati Eumetra e ora con i nuovi sondaggi politici Tecnè per l’Agenzia DiRE, con interviste tra il 29 e il 30 gennaio 2025. Il Governo Meloni e il Centrodestra guadagnano anche con mezzo Consiglio dei Ministri indagato per il caso Almasri: FdI in particolare tiene testa con il 29,7% dei consensi, in aumento rispetto ai precedenti sondaggi Tecnè della scorsa settimana. Chi invece prosegue il tunnel di preferenze imboccato a fine dicembre è il Partito Democratico: niente più crescita da settimane, il Pd cala al 22,8% perdendo nettamente un punto percentuale in neanche un mese. Le turbolenze interne ai Dem in merito al futuro della coalizione pesano, così come la gestione Schlein non convince affatto parte dell’elettorato: resta in tutto questo comunque distante in maniera abissale il M5s di Conte, ancora al 10,7% e sempre più tallonato a corta distanza dalla Lega di Matteo Salvini, in salita fino all’8,6%. Chiudono le intenzioni di voto dei sondaggi politici per DiRE la compagine di Forza Italia all’11,3%, l’AVS in calo sotto il 6% mentre il tris Calenda-Renzi-Magi in quest’ordine li ritroviamo tutto sotto al 3%, con in particolare Italia Viva che resta a mezzo punto di distanza da Azione.
GIUSTIZIA, ALMASRI, ALBANIA: TANTI “CASI”, MA MELONI RESTA SEMPRE AL TOP NEI CONSENSI
Il Centrodestra resiste nei sondaggi politici e nella tenuta della maggioranza, addirittura più compattati dopo le indagini spiccate dalla Procura di Roma contro la Premier Meloni e i Ministri Nordio e Piantedosi: il caso Almasri e lo scontro tra parte della magistratura e Palazzo Chigi restano dirimenti i fatti politici delle ultime settimane, con l’aggiunta della vicenda migranti in Albania che si è arricchita di un terzo “stop” dei giudici dopo il trasferimento di altri 43 persone pronte al rimpatrio dai centri albanesi.
Eppure il tris di casi politici non sembra intacca il consenso costruito in questi anni dalla Presidente del Consiglio che infatti, anche nei borsino di fiducia dei leader nei sondaggi politici Tecnè di questo inizio settimana, resta la prima per distacca in tutto il Paese. Giorgia Meloni è la leader più gradita dagli italiani, con crescita importante del 2,4% rispetto ad un mese esatto fa: il 46,3% al momento è irraggiungibile per chiunque, a cominciare dal suo vicepremier Antonio Tajani che con il 39% è secondo nel borsino dei leader. Alla guida del Pd in difficoltà, Schlein non riesce ad andare oltre il 31,3%, battendo però l’alleato-rivale nel campo largo Giuseppe Conte: Salvini col 27% resta a -2 dall’ex Premier M5s, mentre tra il 20 e il 14% troviamo in serie i vari Bonino, Calenda, Bonelli, Fratoianni e, ultimo, il leader di Italia Viva Matteo Renzi.