PD NON ARRESTA L’EMORRAGIA DI CONSENSI: CALO ANCHE PER FDI, M5S IN CRESCITA
Da diversi istituti di ricerca demoscopici ai più semplici “sentiment” diretti dell’elettorato italiano: la situazione attuale del Partito Democratico, non solo per i sondaggi politici nazionali, è sempre più un rebus che preoccupa e agita il mondo della sinistra italiana. Dopo un 2024 positivo per Schlein & Co., il nuovo anno è cominciato male e sta continuando peggio, con le attese Amministrative di maggio-giugno 2025 che serviranno per testare lo stato di salute attuale del principale partito di opposizione nonché unico vero rivale di Fratelli d’Italia.
I sondaggi politici espressi dalla Supermedia YouTrend danno il quadro delle difficoltà in casa “campo largo” specie per il Pd di Schlein, in calo costante per questo inizio 2025 e con le tensioni interne dovute ai posizionamenti “schizofrenici” sulle politiche UE, il caos dazi e il sostegno della Segretaria ai referendum della CGIL anche contro riforme di marca Dem (vedasi il Jobs Act). E così arriviamo agli ultimi sondaggi politici usciti ieri sera da Swg per La7, con la ulteriore conferma di un quadro fosco attuale per Largo del Nazareno: nonostante il calo di Meloni con FdI fino al 39% netto (-0,2%), il Pd riesce a fare peggio e cala dello 0,3% scivolando fino al 22%.
In sostanza, i Dem hanno perso l’intero effetto Europee 2024, dove erano riusciti a tornare sopra quota 24% e con speranze di raggiungere nel medio-termine la destra meloniana. Come ulteriore problematica interna al Partito Democratico, attualmente il partito che cresce di più è il M5s di Giuseppe Conte che sale al 12,5% con il vento in poppa dopo la manifestazione contro il riarmo UE. Sebbene ancora a -10% dai Dem, i 5Stelle tentano di lanciare la sfida per la leadership del “campo largo”, avendo i lacci liberi dalle politiche in Europa (dove invece Schlein non può distanziarsi di troppo dai socialisti).
NIENTE SALVINI AL VIMINALE E REBUS TERZO MANDATO: I SONDAGGI SWG TORNANO SULL’ATTUALITÀ POLITICA ITALIANA
Scenario diverso per i sondaggi politici di TgLa7 in casa Centrodestra dove invece Forza Italia di Tajani non riesce ad andare oltre l’8,8%, calando ancora e facendosi ormai raggiungere dall’alleato al Governo di marca Lega: Salvini con l’8,7% consolida la crescita di questo inizio anno, con il Carroccio che sfrutta le politiche di netta critica alla Commissione Von der Leyen posizionandosi contro la guerra (non da oggi) e richiamando la necessità di un dialogo proficuo con la nuova amministrazione Trump negli USA.
Chiudono i sondaggi politici Swg sui partiti con la crescita ulteriore di AVS, che torna a salire al 6,4%, mentre perde posizione Azione di Calenda al 3,6% davanti ad un redivivo Matteo Renzi con il 2,7% di minima crescita: PiùEuropa all’1,9% e Sud Chiama Nord all’1% chiudono la cerchia generale, mentre il dato su astensione e indecisi questa settimana resta comunque molto alto al 33% dei “consensi.”
Dopo l’abbuffata (in negativo) di riarmo, dazi e guerre, i sondaggi politici raccolti tra il 9 e il 14 aprile 2025 da SWG tornano per un attimo sulla politica nostrana con due tematiche emerse negli ultimi giorni: il possibile avvicendamento al Viminale tra Piantedosi e Salvini (in realtà più chiacchierato sui media che non realmente plausibile, ndr) e la sentenza della Consulta sul Terzo mandato per Governatori di Regioni e sindaci nei Comuni.
Nel primo caso, dopo che la Lega al Congresso ha espresso la volontà di far tornare prima o poi Matteo Salvini a guidare il Ministero degli Interni, solo il 15% complessivo degli elettori sarebbe concorde, con il 51% che approva invece la permanenza di Matteo Piantedosi come ministro in carica (il 34% dice di non sapere).
In casa Lega è il 65% a propendere per questa soluzione, mentre negli altri partiti di Centrodestra solo il 24% vorrebbe un cambio al Viminale già in questa Legislatura: va detto però che da Palazzo Chigi, ma anche dagli stessi Salvini e Piantedosi, l’opzione di un avvicendamento è stato smentito più volte.
Capitolo terzo mandato invece, dopo che la Corte Costituzionale ha bocciato la legge regionale della Campania di Vincenzo De Luca sui mandati consecutivi dei Presidenti di Regione (con “interesse” anche del Veneto di Luca Zaia in tal senso), solo il 27% sostiene le istanze dei Governatori mentre il 46% è concorde con la Consulta. In casa Centrodestra, il 43% appoggerebbe invece il terzo mandato, mentre solo il 25% a sinistra darebbe ragione al “proprio” Governatore De Luca.
L’ipotesi del terzo mandato – dati SWG per @TgLa7 pic.twitter.com/fH24tWhQf6
— SWG (@swg_research) April 14, 2025