ALTALENA CENTRODESTRA, PD SPRECA OCCASIONE: I NUOVI SONDAGGI POLITICI SULLO SCENARIO MISTO ITALIA-MONDO
Lo diciamo ormai da settimane, non è un periodo eccezionale per i sondaggi politici in casa Centrodestra: o quantomeno, si muove in un’altalena di risultati e consensi elettorali che a seconda degli istituti di ricerca, e delle settimane politiche specifiche, possono vedere una discesa o una salita del partito della Presidente del Consiglio (ma anche dei principali alleati). E così confermiamo anche con l’ultima intenzione di voto giunta da Euromedia Research per “Porta a Porta” dello scorso 8 marzo 2025: Meloni e FdI perdono lo 0,7% (chiudendo al 29,8%) rispetto agli stessi sondaggi politici al top dello scorso febbraio, eppure non perdono praticamente nulla dai diretti rivali.
Se infatti Fratelli d’Italia resta “impigliata” con la Premier nelle fasi convulse di una politica interna nettamente “dominata” da temi ed eventi della geopolitica mondiale, non fa praticamente meglio neanche il diretto “inseguitore” in casa Pd: Elly Schlein, sempre più criticata internamente alla Segreteria per le posizioni su lavoro, guerra e riarmo, trascina ancora al ribasso i Dem fino al 23%, a 6 punti dal primo partito del Paese. Il Partito Democratico spreca l’occasione di recuperare consenso nei sondaggi politici nazionali in vista dei prossimi appuntamenti elettorali in Primavera, e soprattutto non guadagna “leadership” interna al campo largo progressista.
Al terzo posto nei sondaggi politici Euromedia resta il M5s di Conte in netta ascesa dopo le posizioni anti-guerra e il pacifismo ereditato dai vecchi partiti di sinistra: gli ex grillini restano comunque all’11,8% nonostante la crescita netta in un mese dello 0,3%, non vedendosi ancora lontani né la Lega né quantomeno Forza Italia, rispettivamente all’8,7% e al 9,1% su scala nazionale. Chiudono le intenzioni di voto raccolte dal programma di Bruno Vespa la consueta pattuglia a ridosso dello sbarramento per entrare in Parlamento: ad oggi solo AVS al 5,5% potrebbe tornare nella prossima Legislatura, mentre da Calenda a Lupi la lista dei partiti sotto quota 4% resta la medesima. Azione in particolare e Italia Viva, restano tra il 2,8% e il 2,5% della formazione renziana.
GUERRA IN UCRAINA, COSA PUÒ SUCCEDERE IN CASO DI PACE (ANCHE PER L’EUROPA)
È però inevitabile che tanto la politica, quanto di rigetto anche i sondaggi politici, dedichino tempo e spazio a quanto avviene in questi mesi fuori dal nostro piccolo “orticello” italiano: gli sconvolgimenti mondiali successivi alle due guerre globali, il “vulcano” Donald Trump e gli scontri/accordi che ne conseguono tra Medio Oriente, Ucraina e dazi con l’Europa, mettono l’elettorato italiano in comprensibile agitazione per quello che potrebbe essere il prossimo futuro.
Sempre osservando i sondaggi politici raccolti tra il 5 e il 6 marzo 2025 da Euromedia Research, è stato chiesto – prima tra l’altro dell’accordo di base raggiunto martedì sera tra Ucraina e Stati Uniti in Arabia sulla tregua con la Russia – cosa ne pensi l’italiano medio degli sconvolgimenti in arrivo dopo lo scontro alla Casa Bianca tra Zelensky e Trump: ebbene, il 42% è convinto che nonostante i modi rudi e provocatori del Presidente Usa, si possa davvero sperare per una pace in Ucraina (con il 33% invece scettico).
Di contro, il 56% è anche convinto che l’accordo di pace alla fine penalizzerà più Kiev di Mosca, mentre per un futuro più vicino all’Europa, il timore di una minaccia ai confini dell’UE viene ammessa dal 47% degli intervistati. Non per questo, chiudono i sondaggi politici per “Porta a Porta”, gli italiani sono disposti in maggioranza al riarmo e a maggiori spese per la difesa: è convinto di un rialzo dei fondi per la sicurezza “solo” il 33,5% degli italiani, mentre il 54% conferma il proprio no secco ad un possibile armamento superiore della difesa nazionale.