IL MONDO PROCEDE, IN ITALIA SI PARLA ANCORA DI 25 APRILE: E COSÌ IL PD NON SFONDA (ANCORA) NEI SONDAGGI POLITICI
Dalla Festa della Liberazione il 25 aprile alle cerimonie contestate sulla morte di Sergio Ramelli, fino all’imminente Festa del Lavoro con il classico Concertone del 1 maggio: i sondaggi politici di questa fine aprile 2025 non fanno che confermare come le tematiche portate avanti ancora in queste settimane dal Pd e dal “campo largo progressista” non abbiano “pagato dividendi” nel consenso generale per l’area Dem.
Le polemiche della Segretaria Elly Schlein contro Giorgia Meloni e il Governo di Centrodestra non “sfondano”, specie davanti alle ultime azioni dell’esecutivo sui dossier delicati come dazi, dialogo con Trump e gestione diplomatica dei funerali di Papa Francesco. E così nelle intenzioni di voto raccolte dai sondaggi politici di Eumetra pubblicate a ridosso della festa del 25 aprile il Pd resta in stallo profondo al 22%, a 8 lunghezze da Fratelli d’Italia che ancora allunga al 29,9%.
Il calo dei Dem ormai è cronico e non riguarda solo queste ultime settimane, ma un lungo periodo che dalle ultime Regionali del 2024 non ha più visto Schlein & Co. sfondare nei consensi e nelle preferenze: la leadership del “campo largo” per ora non è in discussione, anche perché i principali rivali del M5s non vanno oltre il 12-13% stabilmente. Il problema resta il lungo periodo con le varie anime del Pd che si domandano se Schlein possa realmente competere con il Centrodestra a guida Meloni in ipotetiche prossime Elezioni Politiche, così come rappresentare un avamposto progressista nell’Europa che va a delinearsi.
CENTRODESTRA IN SALUTE, CALENDA MEGLIO DI RENZI, M5S RECUPERA QUALCHE VOTO DEM: GLI ALTRI SONDAGGI POLITICI
Rimanendo però sui “freddi” numeri, i sondaggi politici Eumetra mostrano che il “campo largo” vive periodi non esaltanti anche per la forza e la tenuta del Centrodestra al Governo: FdI attorno al 30% stabilmente, Lega che ormai pareggia Forza Italia a quota 9% e Noi Moderati che all’1% tiene uno zoccolo duro di “centrismo” all’interno della maggioranza.
Le intenzioni di voto sorridono in casa M5s per il 12,4% di aumento consensi, specie per qualche voto Dem recuperato qua e là: per il momento Conte resta ampiamente la seconda forza della coalizione, anche perché AVS non si scosta dal 6%, ma i rapporti con Schlein restano interlocutori per una futura gestione della coalizione progressista ancora in cantiere.
Chiudono i sondaggi politici post 25 aprile con una tenuta sostanziale dell’area centrista di Carlo Calenda, con Azione al 3,4% che stacca un sempre più solitario e in crisi Matteo Renzi (2,6% per Italia Viva), appena davanti a PiùEuropa di Bonino e Magi. A domanda secca sui valori del 25 aprile gli italiani riconoscono per il 60% la centralità dell’antifascismo per la nascita della democrazia italiana: questo però non basta per rappresentare una spinta verso quei partiti che ancora oggi nel 2025 portano avanti battaglie e polemiche politiche sui fatti di 80 anni fa.