AL GIRO DI BOA DELLA LEGISLATURA IL GOVERNO MELONI È TUTT’ALTRO CHE IN CALO (NONOSTANTE I DAZI)
Due anni e mezzo esatti, un giro di boa effettivo dall’insediamento del Governo Meloni dopo la vittoria alle Elezioni Politiche 2022: ebbene, secondo i sondaggi politici condotti fin qui il Centrodestra è tutt’altro che in calo, non solo rispetto a 30 mesi fa ma anche nel trend di consensi per questo inizio 2025. Al netto dei complessi scenari internazionali che giocoforza coinvolgono il ruolo dell’Italia, e nella settimana decisiva per la Presidente del Consiglio attesa al viaggio delicato negli Stati Uniti da Donald Trump, la crescita e tenuta del Governo Meloni viene confermata dalle ultime Supermedie YouTrend dei sondaggi politici nazionali.
A mezzo giro di Legislatura esatta infatti i dati in arrivo dalla Supermedia permette di vedere una quota importante per la coalizione che comprende Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati: ad oggi il Centrodestra vale il 48,5%, un aumento netto di 5 punti rispetto al complessivo 43,8% ottenuto alle urne due anni e mezzo fa. Tutti e quattro i partiti della coalizione hanno visto una crescita, sebbene a più riprese e con momenti diversi tra loro, in questo tempo: diversa invece la situazione per il Centrosinistra dove invece un andamento bizzarro lo ha preso il Partito Democratico di Elly Schlein, che ha ereditato il risultato pessimo di Letta alle ultime Politiche.
I sondaggi politici vedevano il Pd sotto quota 20%, poi però risalito fino al “boom” delle Elezioni Europee 2024 con superato il 24% nazionale: da quel momento in poi però è iniziato un lento declino, con qualche “picco” dopo la vittoria delle Regionali in autunno, che oggi vede i Dem praticamente tornare alla situazione pre voto europeo. Se poi si ragiona in termini di coalizioni, un “grezzo” campo largo progressista nel 2022 poteva valere complessivamente il 38,1%, oggi invece salito al 40,4%: il problema è la tenuta di Pd e M5s, con i primi oggi dati nell’ultima Supermedia dei sondaggi politici non oltre il 22%, mentre Conte è sceso nettamente al 12%.
Con oggi sono passati esattamente due anni e sei mesi dall’insediamento della Camera e del Senato per la XIX legislatura repubblicana: siamo quindi al giro di boa, dal momento che la durata ordinaria della legislatura è di cinque anni.
Se osserviamo i dati della nostra ultima… pic.twitter.com/eEnwSSPyog— Youtrend (@you_trend) April 13, 2025
LA DISCESA DELLA SINISTRA E L’INCERTEZZA SUL FUTURO: GLI ALTRI SONDAGGI POLITICI
Il “campo largo” ragiona ora nel provare a tenere tutti uniti insieme verso le prossime Elezioni Politiche nel 2027 ma l’impresa resta ardua, specie per le divisioni interne agli stessi partiti e per l’impossibilità di vedere un “terzo polo” nuovamente unito e convinto nella leadership di Elly Schlein nel campo di sinistra. Calenda e Azione hanno già fatto intendere che un futuro coi 5stelle è da escludere, tra l’altro guadagnano consensi nei sondaggi politici nazionali dopo questo distinguo.
Un altro fattore di preoccupazione per il Centrosinistra è dettato dai sondaggi di YouTrend nel confronto tra le Europee e oggi: il “campo largo” era riuscito a chiudere dopo il voto di Bruxelles al 40,9%, contro il 47,4% dei rivali a guida Giorgia Meloni: ebbene, dopo 6 mesi il Centrodestra è riuscito a crescere fino alle soglie dl 49% mentre a sinistra il progetto non convince appieno l’elettorato che si è “raffreddato” nei confronti di un campo largo ora calato fino al 40,4%.
Incertezza e fragilità verso il futuro, quello che emerge dai sondaggi politici sulla sinistra, che può essere ampliato nello scenario attuale internazionale dove l’intero sistema Paese è messo a dura prova da guerre, crisi economiche, piani di riarmo e caos dazi USA. A domanda specifica fatta all’elettorato nei sondaggi politici condotti da Ipsos per il “Corriere della Sera” , gli intervistati fanno ben intuire la spaccatura generale: il 46% ad oggi, sugli scenari futuri dei dazi, consiglia un approccio comune con la UE di Von der Leyen, mentre il 17% punterebbe su accordi diretti con gli USA di Donald Trump, mentre un 37% complessivo ammette di non sapere/non voler decidere.