SONDAGGI POLITICI 2025 REFERENDUM: REBUS QUORUM
L’esclusione del quesito sull’Autonomia dai referendum, perché inammissibile per la Consulta, ha ridotto l’interesse generale per il voto che si terrà l’8 e 9 giugno, con il Pd alle prese con tensioni per i quesiti sul lavoro e il centrodestra invece orientato all’astensione. Questi sono alcuni degli spunti che emergono dai sondaggi politici 2025, in particolare da quello Ipsos realizzato per il Corriere della Sera, che indaga, oltre che sull’impatto politico, anche sul livello di informazione, la partecipazione prevista e gli orientamenti.
Per chi ha sostenuto i referendum – i cui quesiti riguardano il lavoro (licenziamenti, sicurezza sul lavoro, Jobs Act) e la cittadinanza italiana (riduzione del periodo di soggiorno da 10 a 5 anni), il problema principale riguarda il quorum: è necessario superare il 50%+1 di affluenza, ma solo 2 referendum su 10 hanno raggiunto il quorum negli ultimi 30 anni, quelli del 1995 e 2011.
Infatti, prevale scetticismo sul raggiungimento del quorum: solo il 18% crede che sarà raggiunto, il 42% pensa di no. Non a caso, si discute di una possibile riforma del quorum, con l’ipotesi di calcolarlo solo sugli elettori che hanno votato alle ultime politiche, ma anche in quel caso, servirebbe comunque un’alta affluenza, visto che nel 2022 fu di almeno il 79%.
SONDAGGI POLITICI 2025 REFERENDUM: GLI ORIENTAMENTI
Di sicuro c’è un buon livello di informazione, visto che oltre 6 italiani su 10 sono informati (62%), ma la percezione dell’importanza riscuote una percentuale più bassa. Infatti, poco più della metà (53%) degli intervistati ritiene i quesiti importanti (33% molto, 20% abbastanza). I sondaggi politici 2025 sui referendum mostrano come l’interesse sia maggiore tra gli elettori dell’opposizione, in particolare tra quelli di Pd (52% per propensione) e M5s (61%). Per quanto concerne la partecipazione prevista, solo il 28% è certo di votare, invece il 15% lo ritiene molto probabile. Dunque, la stima finale di partecipazione si aggira tra il 32% e il 38%.
Più netto l’orientamento di voto: i sì sono molto prevalenti sui temi del lavoro (79-87%), invece sulla cittadinanza si scende al 66%, perché ci sono forti differenze tra il centrosinistra, che è favorevole, e il centrodestra, che invece è contrario. I sì prevalgono, dunque, tra gli elettori di tutte le forze politiche sui temi del lavoro, invece si riscontrano differenze sulla cittadinanza, perché appunto nel centrodestra prevalgono i no, nel centrosinistra i sì.
Dal sondaggio Ipsos emerge, in conclusione, una situazione critica per il raggiungimento del quorum: la bassa affluenza prevista potrebbe rendere nulla tale consultazione, quindi la campagna referendaria dovrà puntare sull’informazione e la mobilitazione dell’elettorato per superare questo ostacolo.