COME SONO CAMBIATI I SONDAGGI POLITICI DOPO IL CONSIGLIO UE E IL “FLOP” SUL RIARMO
Dal riarmo alla “Prontezza 2030”, la confusione che regna sovrana in Europa sul fronte di politica estera non aiuta in termini di consensi nei nuovi sondaggi politici condotti da Tecnè per l’Agenzia DiRE dopo il termine del Consiglio Europeo dello scorso giovedì. Nelle intenzioni di voto raccolte e pubblicate tra il 19 e il 20 marzo 2025, il partito della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni cede leggermente, a cospetto di un Partito Democratico invece tornato a guadagnare preferenze, anche se in tono comunque limitato rispetto allo svantaggio ancora netto dal vertice dei consensi.
Con i sondaggi politici di Tecnè infatti si conferma il trend visto nella Supermedia YouTrend della scorsa settimana, con tutti i partiti più o meno coinvolti nel difficile scenario Ue-internazionale, tra difesa, riarmo e incertezza sul futuro della geopolitica con l’Italia comunque chiamata ad un ruolo non troppo secondario. FdI perde lo 0,2% rispetto ai sondaggi politici della scorsa settimana, chiudendo al 29,7% ma rimanendo comunque davanti ai diretti rivali del Pd di Elly Schlein, tornata a guadagnare lo 0,3% negli ultimi giorni di “congelamento” delle tensioni interne sul riarmo e il piano di difesa europeo.
Al terzo posto nei sondaggi politici pubblicati da DiRE rimane ancora Forza Italia all’11,4% ma con ormai incollati i M5s di Conte all’11,3%, entrambi in calo nei giorni convulsi dei summit europei: non tutto il Centrodestra però cala davanti al caos ReArm-Readiness 2030, con la Lega di Salvini che in ferma opposizione contro ogni logica di puro riarmo indicato da Bruxelles resta stabile all’8% dei consensi. Chiudono i sondaggi nazionali l’AVS di Bonelli e Fratoianni al 6,1%, con tutte le liste centriste-liberali che rimangono sotto la quota 3%: da Calenda al 2,9% a Renzi con il 2,3% uno a PiùEuropa che all’1,9% è sempre più in caduta libera.
TRA GOVERNO E LEADER, MELONI RESISTE ANCHE SE IN FLESSIONE: SCHLEIN NON OLTRE IL 30% DI FIDUCIA
Dando ulteriore risalto a quanto avvenuto a livello politico nel nostro Paese in questa ultima convulsa settimana, i sondaggi politici condotti da Tecnè si soffermano anche sul gradimento di Governo e leader principali per capire cosa l’elettorato abbia “registrato” di questa lunga coda di effetto dei vertici UE e delle politiche incerte sul prossimo futuro del Vecchio Continente (e dell’Italia).
In primo luogo, l’esecutivo targato Centrodestra e guidato dalla Presidente del Consiglio Meloni vede calare lievemente il consenso generale, scendendo al 41,7% (comunque ancora altissimo dopo due anni e mezzo dalle Elezioni Politiche 2022) e con un 50% di “detrattori” e critici dell’intero Governo. Nelle considerazioni invece sui maggiori leader di partito, la Presidente FdI si ritrova ancora con ampio margine di preferenze rispetto a tutti i diretti rivali.
Meloni al 46% resta in cima al gradimento nei sondaggi politici Tecnè sui leader nazionali, davanti al vicepremier e Ministro degli Esteri Tajani con il 39,2%, mentre al terzo posto la n.1 nel Pd, Elly Schlein, non si scosta dal 30,7%, tallonata appena dietro nel “borsino dei leader” dal Presidente M5s Giuseppe Conte con il 30% netto. Chiudono le intenzioni di voto su Agenzia DirE il segretario della Lega Salvini al 26,2% e la ex leader radicale Emma Bonino, ancora al 20,5% e davanti a tutti gli altri leader nazionali dei partiti di sinistra ed ex Terzo Polo, con Renzi ultimo appena sopra il 10%.