I SONDAGGI DI ILVO DIAMANTI CONFERMANO IL CAOS-ALLEANZA A SINISTRA: IL PROGETTO “LARGO” NON DECOLLA
Sebbene tutti i partiti, se interpellati, sono pronti a smentire qualsiasi interesse per sondaggi politici, analisi e “sentiment” dall’elettorato, occorre di fatto non crederci mai: le segreterie dei partiti, gli staff dei leader principali, ogni settimana analizzano e de-strutturano ogni singolo sondaggio per capire quale prossima mossa proporre, su quale battaglia spingere e su quale invece “desistere”. È così che ci immaginiamo in queste ore le segreterie di partito per Pd, M5s, Italia Viva, AVS, Azione e PiùEuropa: sebbene vi siano temi molto più urgenti e clamorosi (come la spaccatura nella sinistra sul piano di riarmo UE), gli ultimi sondaggi politici Demos-Demetra su “La Repubblica” non devono essere passati inosservati.
I dati presentati da Ilvo Diamanti – con interviste condotte tra il 10 e il 14 febbraio 2025 – fanno intendere che nel progetto di “campo largo progressista”, ancora ben lontano dall’essere realtà, non vi è la medesima compattezza nell’elettorato: nei numeri presentati dai sondaggi Demos-Demetra, solo chi vota Partito Democratico sembra convinto dall’alleanza più larga possibile, che comprenda la sinistra ambientalista, l’ex partito di Grillo e Casaleggio e la pattuglia di centristi un tempo assieme nel Terzo Polo. Davanti ad un Centrodestra compatto, nonostante due anni e mezzo di Governo Meloni, non solo i partiti ma anche gli elettori di sinistra non sembrano così convinti della necessità di riunirsi tutti assieme in un “novello” Ulivo.
M5S, “TERZO POLO” E PARTITO DEMOCRATICO: GLI ELETTORATI UNITI SOLO CONTRO LA DESTRA
A domanda netta rivolta ai vari elettorati, solo appunto tra i Dem si supera quota 50% nello sposare il progetto del “campo largo” o anche “larghissimo”: il 59% per la precisione, dato che crolla verticalmente al 45% per gli elettori M5s, addirittura al 42% per l’area centrista filo-liberale. Se invece si riduce l’alleanza del Centrosinistra alla sola alleanza Partito Democratico-5Stelle, il dato rimane uguale per i votanti dem, si alza nettamente per gli ex grillini (55% concordi) mentre ovviamente crolla per l’area Terzo Polo che boccia al 70% un progetto di sinistra più ridotto.
Da ultimo, se l’insieme dei partiti nel campo largo vedessero solo i vari Schlein, Calenda, Renzi e Magi – dunque escludendo l’ala più a sinistra del panorama parlamentare – per l’elettorato di sinistra non vi sarebbero grandi giubili: il 48% dei Dem punterebbe su tale opzione, addirittura bocciata dal 22% dei votanti M5s, mentre piacerebbe a ben il 70% dei centristi. Entrando nel merito dei sondaggi di Ilvo Diamanti sul futuro delle alleanze a sinistra, i due maggiori contraenti guidati da Schlein e Conte dovrebbero impegnarsi maggiormente per costituire una vera alternativa al Centrodestra a guida Meloni.
E così nel sondaggio messo a disposizione da Demos-Demetra si scopre che per il 63% degli elettori Dem occorre un’alleanza stabile e con un unico programma, dato che però scende al 49% per chi si dice elettore 5Stelle: il 24% di entrambi i partiti punta invece alla divisione sui programmi salvo poi unirsi appena prima delle Elezioni politiche, come di fatto consigliava anche l’ex Segretario Pd Dario Franceschini non più tardi di qualche settimana fa, prima delle spaccature ingenti al Nazareno sulla leadership di Elly Schlein. Il tema alleanza resta al centro, anche perché sono molte le voci interne ai due principali partiti del Centrosinistra che vedono di cattivo occhio la “svendita” di una propria dimensione politica per andare a braccetto con l’alleato-rivale.
Di contro, i numeri dei sondaggi politici raccontano che ad oggi il Centrodestra è possibile batterlo solo se assieme, tutti in una volta, si coalizzassero dai Dem ai centristi, dalla sinistra radicale al Movimento 5Stelle: ma i sondaggi Demos confermano che uno scenario del genere non viene minimamente accolta con entusiasmo da parte dell’elettorato progressista, il che rimette la palla al centro per quanto riguarda il futuro sempre più incerto di una potenziale coalizione che ad oggi sarebbe unita solo nel contrasto (anche piuttosto “crudo”) al Centrodestra di FdI, Lega e FI.