REFORM UK VOLA NEI SONDAGGI POLITICI UK 2025
Il partito populista e sovranista Reform UK di Nigel Farage continua a crescere e incrementa il suo vantaggio sui Tories. A pochi giorni dalle elezioni amministrative del 1° maggio, gli ultimi sondaggi politici Uk 2025 mostrano dati preoccupanti per il primo ministro britannico Keir Starmer.
L’ultima rilevazione di YouGov attribuisce il 25% a Reform UK, quindi con due punti percentuali di crescita rispetto alla settimana scorsa, invece i conservatori sono in calo di un punto e scendono al 20%. Stesso margine perso dai laburisti, che però sono al 23%, mentre i liberaldemocratici sono al 16%, in calo di due punti, e i Verdi al 10%, in calo di un punto.
UK (GB), YouGov poll:
REFORM~NI: 25% (+2)
LAB-S&D: 23% (-1)
CON~ECR: 20% (-1)
LDEM-RE: 16% (+2)
GREENS-G/EFA: 10% (-1)
SNP-G/EFA: 3%
PC-G/EFA: 1%+/- vs. 13-14 April 2025
Fieldwork: 21-22 April 2025
Sample size: 2,012➤ https://t.co/7gcpMz8djk pic.twitter.com/PN90PH0k5X
— Europe Elects (@EuropeElects) April 23, 2025
Tra gli ultimi sondaggi politici Uk 2025 c’è quello di Find Out Now, secondo cui il partito Reform UK ha raggiunto il 28% delle intenzioni di voto, superando sia i conservatori (20%) sia il partito laburista (23%), mentre in quello di More in Common, Reform UK è al 25%, mentre i due partiti rivali sarebbero al 23%.
UK (GB), More in Common poll:
REFORM~NI: 25% (+1)
LAB-S&D: 23% (-1)
CON~ECR: 23%
LDEM-RE: 14%
GREENS-G/EFA: 8%
SNP-G/EFA: 3%
PC-G/EFA: 1%+/- vs. 11-14 April 2025
Fieldwork: 17-21 April 2025
Sample size: 2,004➤ https://t.co/7gcpMz8djk pic.twitter.com/kmZrcuqpH5
— Europe Elects (@EuropeElects) April 23, 2025
JENRICK APRE AD ALLEANZA CON FARAGE? BUFERA IN UK
Gli ultimi sondaggi politici Uk 2025 arrivano mentre il ministro ombra della Giustizia Robert Jenrick ha rivelato di auspicare un’alleanza con Farage per evitare una nuova vittoria elettorale dei laburisti. Infatti, in una registrazione ottenuta da Sky News, risalente a una cena privata del mese scorso, si sente il ministro britannico parlare del successo di Reform UK nei sondaggi ed esprimere la sua “preoccupazione” riguardo il fatto che possa diventare una “presenza fissa sulla scena politica“, quindi ha dichiarato di voler “riunire questa coalizione“.
Dunque, il conservatore ha aperto a un’alleanza con il partito di Nigel Farage, che però come la rivale Kemi Badenoch ha escluso qualsiasi accordo pre-elettorale in vista delle elezioni amministrative di maggio. Il retroscena ha scatenato diverse reazioni politiche, con i laburisti che hanno chiesto a Badenoch di chiarire se intende ancora sostenere Jenrick, accusato di voler fare “loschi accordi” con Reform UK.
Il ministro dal canto suo ha negato di proporre un patto tra Tories e Reform. Una fonte vicina a Jenrick ha dichiarato: “I commenti di Rob riguardano gli elettori e non i partiti. È chiaro che dobbiamo mettere fuori gioco Reform e fare dei Conservatori la casa naturale per tutti coloro che sono di destra, ricostruendo la coalizione di elettori che avevamo nel 2019 e che possiamo avere di nuovo. Ma non si fa illusioni su quanto sia difficile: dobbiamo dimostrare nel tempo di essere cambiati e di poterci fidare di nuovo“.
KEIR STARMER GUARDA A MELONI SU MIGRANTI
Nel frattempo, il primo ministro britannico Keir Starmer potrebbe prendere ispirazione dall’omologa italiana Giorgia Meloni per provare a recuperare terreno. Infatti, stando a quanto riportato da Il Tempo, starebbe valutando di adottare un modello simile a quello italiano per la gestione dei migranti.
L’idea del governo britannico è di trasferire i richiedenti asilo respinti nei centri di rimpatrio in Albania, Serbia, Bosnia e Macedonia del Nord, con l’obiettivo di contrastare l’aumento degli arrivi irregolari di migranti tramite il Canale della Manica, alla luce anche dell’incremento dell’81% di sbarchi rispetto all’anno precedente.
A differenza dell’Italia, alle prese con ostacoli legali e politici, il governo britannico ha ottenuto rapidamente l’approvazione del suo piano da parte dell’ONU, a patto che rispetti i diritti umani nei centri di accoglienza. Il progetto britannico prevede anche compensazioni finanziarie per i Paesi ospitanti.