“In Germania un giovane su tre considera ‘accettabile’ la violenza sulle donne“. Questo il lancio dell’agenzia AFP relativo ad un sondaggio choc sugli uomini tedeschi sotto i 35 anni. I media e la politica hanno lanciato l’allarme, ma ci sono molte anomalie che hanno portato a mettere in dubbio l’attendibilità del sondaggio. In primis, non è stato visionato né da AFP né dall’agenzia di stampa cattolica KNA che avevano dato domenica la notizia che poi si è diffusa in tutto il mondo. Il giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha precisato che il sondaggio originale non era ancora disponibile per la lettura quando è stata data la notizia. La notizia è stata diffusa, quindi, senza essere verificata. Nel frattempo, i politici l’hanno commentata. Dal ministro federale degli Interni Nancy Faeser (SPD) ad Andreas Philippi (SPD), ministro della Bassa Sassonia per gli Affari femminili. Sulla vicenda è intervenuto pure il ministro federale della Giustizia Marco Buschmann (FDP).
Plan International, autore di tale studio, aveva affidato l’indagine a due società. Il sondaggio prevedeva che gli intervistati fossero in egual misura uomini e donne, da dividere in tre coorti di età: 18-24 anni, 25-29 anni e 30-35 anni. L’istruzione scolastica doveva essere distinta tra senza titolo di studio o con titolo di studio intermedio o titolo di accesso all’università e studi completati. Inoltre, gli intervistati devono essere distribuiti a livello regionale. Non è stato invece preso in considerazione il background sociale, familiare e religioso. Oltre a rilevare che 104 intervistati avevano compilato i questionari in modo errato, è emerso che ce n’erano tre diversi, uno per le donne, uno per gli uomini eterosessuali e uno per quelli omosessuali, la cui domanda sull’accettazione della violenza non faceva riferimento al partner, ma alla partner.
PERCHÉ SONDAGGIO SU VIOLENZA CONTRO DONNE NON È ATTENDIBILE
Inoltre, le domande cui si riferisce il dibattito erano affermazioni con cui si poteva essere d’accordo o meno: “Penso che non ci sia nulla di male se la mia mano scivola occasionalmente durante una discussione con il mio partner, succede a tutti” e “A volte arrivo alle mani con le donne per mostrare loro rispetto“. Gli intervistati potevano spuntare le opzioni di risposta: “Si applica a me … per niente vero/ … piuttosto non vero/ … piuttosto vero/ … pienamente d’accordo“. Le espressioni “un po’ d’accordo” e “totalmente d’accordo” sono state considerati come un accordo. Il fatto che ci sia qualcuno d’accordo è chiaramente allarmante, ma l’introduzione a queste due dichiarazioni era ingraziante e banalizzante. Infatti, gli autori del sondaggio avevano scritto: “Di seguito abbiamo raccolto dichiarazioni molto diverse di uomini su tutti i possibili ambiti della vita. Ci interessa sapere se valgono anche per voi, se vi trovate o vi trovereste nella stessa situazione. Non c’è un ‘giusto’ o uno ‘sbagliato’: rispondete semplicemente come siete“. Se avessero chiesto direttamente “Pensi che la violenza contro le donne sia giusta?“, probabilmente avrebbero ricevuto risposte diverse. Comunque, non sono state messe a disposizione di FAZ tutte le 44 domande.
Altro aspetto rilevante, che mette in dubbio l’attendibilità del sondaggio, è il pannello di accesso online, con la registrazione fondamentalmente aperta a tutti I membri vengono reclutati “attraverso vari canali. I canali più comuni sono la classica pubblicità online e il reclutamento diretto attraverso il sito web del nostro panel“. La registrazione richiede “l’indicazione di un indirizzo e-mail e la sua conferma. I membri del panel compilano poi un questionario di profilo. In questo modulo, forniscono informazioni sui loro dati demografici, sulle aree di interesse e molto altro. Sulla base di queste informazioni sul profilo, vengono selezionati i partecipanti idonei per i singoli sondaggi. Solo dopo aver fornito le informazioni sul profilo, i membri possono partecipare ai sondaggi“. Chi viene selezionato per un sondaggio, riceve un invito. I membri sono “liberi di decidere se vogliono partecipare a un sondaggio“. Per ogni intervista completata, i partecipanti ricevono un rimborso spese. Questo si basa sulla durata del sondaggio e sulla complessità del gruppo target ricercato. Il rimborso spese viene accreditato all’utente sotto forma di punti, che possono essere scambiati con denaro contante, versato tramite Paypal. Per non influenzare il comportamento di risposta, i partecipanti non vengono informati del contenuto del sondaggio prima del suo inizio.
ESPERTI INSORGONO CONTRO AUTORI SONDAGGIO CHOC
Ma i sondaggisti professionali sono scettici. Ad esempio, perché “di norma, il reclutamento autonomo degli intervistati non è adatto a garantire risultati di sondaggio che possano essere generalizzati per la popolazione nel suo complesso“. Il professor Ulrich Kohler, docente di Metodi di ricerca sociale empirica presso la Facoltà di Economia e Scienze Sociali dell’Università di Potsdam, a NZZ ha spiegato che “i più alti standard dovrebbero essere applicati ai risultati dei sondaggi al centro dell’attenzione pubblica. In questo caso non è stato certamente così“. Ci sono diversi aspetti che non possono essere corretti “perché non sappiamo come sono distribuiti nella popolazione tedesca – per esempio, nella già citata disponibilità a comunicare o nell’affinità con il computer“. Resta il cosiddetto bias di selezione, cioè una distorsione del campione. Inoltre, viene negata la rappresentatività del sondaggio.
Manfred Güllner, direttore dell’istituto di ricerca d’opinione Forsa e decano della scena, a FAZ ha dichiarato: “I sondaggi online sono rappresentativi se, come per altri metodi di sondaggio, gli intervistati sono selezionati in modo tale – ad esempio ‘offline’ sulla base di sondaggi telefonici rappresentativi – che il campione selezionato rappresenta uno spaccato di tutti i gruppi della popolazione. Ma questo non è il caso del panel online della società di ricerche di mercato moweb. Qui chiunque può registrarsi come partecipante per qualsiasi motivo: per gioco, per noia, per influenzare i processi decisionali della politica o delle aziende, o semplicemente per guadagnare qualcosa“. Quindi, gli intervistati di questo sondaggio, “ottenuti attraverso il cosiddetto ‘self-recruitment’, non sono quindi rappresentativi né della popolazione nel suo complesso né del gruppo di giovani uomini o donne tra i 18 e i 35 anni“. Viene poi contestata la “pubblicità molto aggressiva con incentivi finanziari” durante il reclutamento degli intervistati. In definitiva, questa indagine viene bollata come metodologicamente debole.