Sondaggio premierato, crescono i consensi per la riforma, il disegno di legge che prevede l’elezione diretta del Presidente del Consiglio da parte dei cittadini. Secondo gli ultimi dati diffusi Demos & Pi che ha intervistato un campione di 3800 persone per conto del quotidiano La Repubblica, più della metà degli elettori, o propensi al voto per i principali partiti di destra e di centro, sarebbero favorevoli all’introduzione di questa nuova norma, con picchi oltre il 70% proprio tra i votanti della coalizione di governo.
Tra questi i principali sostenitori sono quelli della Lega, che costituisce il 78% di tutte le opinioni a favore, poco al di sotto c’è Fratelli D’Italia con il 74% e Forza Italia al 71%. Aumento sopra la media anche per chi si sente rappresentato dai partiti di centro come Italia Viva e Azione, che rispettivamente sono al 67 e al 58% a sostegno del premierato, mentre il consenso va sotto la maggioranza con il Movimento 5 Stelle al 48%, + Europa al 45% e Alleanza Verdi e Sinistra che insieme al Pd scendono al 40 e 38%. Un segno che è comunque un evidente sintomo della volontà di cambiamento di sistema, e di un modello nuovo e personalizzato.
Premierato, aumentano cittadini favorevoli alla riforma, 8 su 10 tra elettori Lega
Premierato, il sondaggio di Repubblica mostra una crescita dei consensi e delle persone favorevoli alla riforma, in particolare mostrata dagli elettori della Lega, che secondo i dati sarebbero quasi 8 su 10, così come quelli di Forza Italia e Fratelli d’Italia, ampiamente oltre il 70%. Nonostante i pareri favorevoli, anche da parte di molti votanti dei partiti dell’opposizione, il nuovo disegno di legge, che era stato presentato al Senato nel 2023, sta riscontrando nell’iter di finalizzazione numerosi ostacoli.
Il primo è sicuramente di natura burocratica e politica, cioè il passaggio dalle varie commissioni, che al momento sono impegnate anche nella valutazione di altre norme collegate come la separazione delle carriere dei magistrati e da altre riforme in via di approvazione. Poi c’è anche l’incognita del referendum, perchè come sottolinea il giornale, anche se i cittadini stanno mostrando una certa propensione al cambiamento, resta comunque forte il distacco dalla politica e soprattutto l’astensionismo, che potrebbe alla fine contribuire al mancato raggiungimento del quorum.