L’estate 2025 è ormai alle porte e chi sta pianificando le vacanze in Italia potrebbe dover rivedere i propri programmi, soprattutto se l’obiettivo è contenere i costi. I dati aggiornati sulle tariffe medie dei B&B nelle principali città italiane offrono un quadro variegato, in cui convivono sorprese positive e rincari considerevoli.
E se da un lato Venezia si riconferma (prevedibilmente) una delle mete più care, dall’altro Napoli conquista a sorpresa un posto tra le città più accessibili, nonostante la sua fama di capitale del turismo. Ma vediamo la classifica completa.
Le città più e meno economiche in Italia
Secondo le rivelazioni più recenti, Venezia si piazza in cima alla classifica delle città più costose per una notte in B&B. Soggiornare nella città lagunare richiede in media 169,5 euro a notte. Una cifra che può facilmente scoraggiare chi non dispone di un budget particolarmente generoso, soprattutto se si considera che il prezzo è in netto aumento rispetto allo scorso anno.
Milano e Firenze seguono a ruota, rispettivamente con 147,9 e 137,3 euro a notte. A sorpresa anche Bolzano (132 euro) e Bologna (121 euro) fanno registrare tariffe superiori alla media nazionale, confermando il trend in crescita generalizzato nei centri urbani ad alto flusso turistico.

Roma si difende con un costo medio a notte di 112 euro, ma non riesce comunque ad avvicinarsi alla fascia delle mete più economiche.
Le mete meno costose in assoluto
Discorso diverso per Napoli che con 108 si attesta tra le grandi città italiane dove è possibile godersi una vacanza senza svuotare il portafogli. Ma il vero dato interessante è che rispetto all’anno scorso il capoluogo partenopeo segna addirittura un calo dei prezzi (-2,3%). Un’anomalia nel panorama nazionale dove la tendenza è invece quella degli aumenti diffusi.
Chi cerca soluzioni molto economiche deve però guardare ad altre città. Belluno guida la classifica delle mete low cost con una media di 46 euro a notte. Seguono Brescia (50 euro) , Reggio Calabria (51 euro) e Sassari (70 euro). Città spesso lontane dai circuiti turistici di massa ma che proprio per questo possono offrire esperienze più autentiche e costi generali più contenuti.
A influenzare il comportamento dei viaggiatori, però non sono solo i prezzi. A cambiare è anche il modo in cui si paga: l’estate 2025 segna un boom delle transazioni digitali. Tra aprile e giugno, i pagamenti tramite smartphone, carte contactless o dispositivi wearable sono cresciuti del 103,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, con picchi del +122,9% nei taxi e +108,3% nei servizi turistici. Un segnale chiaro che il turismo sta abbracciando sempre più l’innovazione.