Il caso di Chantal Tonello, ragazzina ritrovata dopo 13 anni, riaccende la luce sula sul fenomeno della sottrazione di minore in Ue
Il caso Chantal Tonello, la bimba rapita dalla madre 13 anni fa e ritrovata in Ungheria dopo numerosi appelli del padre Andrea, non è isolato, come confermano i dati infatti, la sottrazione internazionale di minori coinvolge 1800 bambini ogni anno solo in Europa, portati via la maggior parte delle volte da uno dei genitori, per poi scomparire in altre nazioni. Il quotidiano La Verità, partendo dalla notizia dell’arresto della mamma di Chantal Klaudia Sallai e del successivo ricongiungimento della ragazzina con la famiglia paterna, che non aveva mai smesso di cercarla, ha analizzato la portata del fenomeno all’interno dei paesi dell’Unione Europea.
Mostrando in particolare che dietro questo tipo di drammi molto spesso ci sono padri che combattono battaglie insieme alle istituzioni, nella speranza di poter finalmente rivedere i figli portati via dalle compagne o mogli. Ne ha parlato al giornale anche Marco Di Marco, segretario dell’associazione Icask (International child abduction Slovacchia), che ha confermato purtroppo uno scenario che solo poche volte si conclude positivamente e cioè esclusivamente quando la Procura riesce ad emettere un mandato di arresto internazionale.
1800 casi di sottrazione di minori l’anno in Europa, “Rapimenti per la maggior parte sono compiuti dalle mamme”
Il fenomeno della sottrazione internazionale di minore, che coinvolge 1800 bambini l’anno, è stato riportato all’attenzione dopo il caso di Chantal Tonello, che ha riacceso la speranza anche in altri papà, che ormai da anni combattono per cercare di ricongiungersi con i figli scomparsi. Un problema che interessa personalmente anche lo stesso segretario dell’associazione international child abduction Marco Di Marco, vittima di di sottrazione da parte della compagna tornata da anni in Slovacchia, che spiega come in alcuni paesi in particolare il rimpatrio di bambini sia particolarmente complicato.
“Quando viene emesso un mandato di arresto europeo da parte della Procura, il caso si risolve positivamente”, dice, mentre tutti gli altri di solito sono gestiti in base alla Convenzione dell’Aia, che non permette di agire a livello penale ma solo civile e pertanto: “Risulta più difficile ottenere giustizia“.
La situazione poi si complica ulteriormente quando i minori vengono portati in una nazione extra Ue, e si rende necessario l’intervento di una task force internazionale che non opera in tempi brevi. I numeri sono particolarmente preoccupanti, come mostrano i dati del Ministero sui bambini scomparsi ancora non ritrovati, che sono 211 nel continente Europeo, di cui la maggior parte in Romania e 90 tra America, Africa e Asia.