S&P alza il rating Italia a BBB+, Giorgetti: "Premio alla serietà". Ma il debito salirà al 139% nel 2028. Governatore Panetta ottimista
Standard & Poor’s ha migliorato il rating del credito sovrano italiano da BBB a BBB+, riconoscendo gli sforzi del Governo e delle manovre di Giorgetti nella stabilizzazione dei conti pubblici. Il ministro dell’Economia ha commentato così il traguardo raggiunto: “Questo risultato premia la nostra disciplina di bilancio, ma la prudenza rimane prioritaria”.
Nonostante ciò, l’agenzia dipinge un quadro dal doppio volto: se da un lato riserva parole d’elogio per l’economia diversificata e le riserve di risparmio privato, dall’altro avverte che il debito pubblico sarà inevitabilmente destinato a salire dal 134% del Pil del 2024 al 139% nel 2028, a causa degli effetti contabili del Superbonus edilizio.
Le previsioni di S&P delineano una crescita lieve: +0,6% nel 2025, con un lieve recupero all’1% nel 2026, frenata dai dazi statunitensi del 10% su acciaio e alluminio, che impatteranno lo 0,3-0,4% sul PIL.
Giorgetti ha ribadito come l’esecutivo abbia bilanciato gli stimoli fiscali (tra cui i progetti finanziati dal Pnrr) con la finalità di diminuire il deficit sotto il 3% entro il 2027, ma – nonostante i progressi evidenti – l’Italia resta vulnerabile ai rischi globali: tensioni commerciali, calo demografico e ritardi nell’assorbimento dei fondi UE.
Giorgetti e la sfida del debito: il parere del Governatore Panetta
Il rapporto di S&P riconosce gli avanzi primari previsti tra il 2025 e il 2028, frutto di una tassazione record e del controllo della spesa corrente, ma in questo scenario, Giorgetti dovrà fare i conti con un punto nevralgico: i 110 miliardi di crediti del Superbonus, che continueranno a pesare sul debito almeno fino al 2030.
L’agenzia stima che, senza questo peso, il rapporto debito/PIL sarebbe minore di almeno 5 punti percentuali: nel frattempo, i dazi USA rischiano di minare ancor di più il già vulnerabile export manifatturiero, settore che – ricordiamo – vale il 18% del PIL italiano.
S&P avverte: un successivo downgrade è possibile se le tensioni geopolitiche minano la fiducia di imprese e famiglie; Giorgetti – ribadendo la sua posizione – incentra la sua visione sugli investimenti infrastrutturali (35 miliardi dal Pnrr entro il 2026) e sulla riforma fiscale per alleggerire il cuneo sul lavoro.
Ma la demografia sembra giocare a sfavore: con una popolazione in drastico calo dello 0,3% annuo e il 24% degli over 65, la sostenibilità del welfare resta un rompicapo quasi impossibile da risolvere: la sfida – per Giorgetti e l’esecutivo – sarà dunque evitare che il rating BBB+ diventi un illusorio fuoco di paglia, anziché il primo passo di una ripresa duratura.
Fabio Panetta (Bankitalia): il rating italiano può migliorare ancora, ecco perchè
Il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, presso il Teatro Sociale di Trento, ha commentato l’operato di Giorgetti e il miglioramento del rating italiano da parte di Standard & Poor’s, ribadendo come, negli anni passati, i conti pubblici non siano stati gestiti come una variabile indipendente, ma siano stati subordinati alla necessità di conciliare le esigenze economiche con l’elevato debito pubblico del Paese e sottolineando come questa dinamica abbia storicamente limitato la flessibilità della politica fiscale.
Un focus centrale del suo intervento è stato il miglioramento del sistema bancario italiano, avviato circa 15 anni fa. All’epoca, le banche nazionali versavano in condizioni di fragilità, riflesso di squilibri macroeconomici come i disavanzi accumulati nei confronti dell’estero (con un’Italia debitrice netta, caratterizzata da più passività che attività finanziarie internazionali).
Oggi, invece, il contesto appare radicalmente diverso: il Paese ha registrato un ribilanciamento di 30 punti percentuali nel saldo delle partite correnti rispetto al PIL. Panetta ha definito il traguardo di Giorgetti come molto significativo, frutto di riforme strutturali e di una maggiore competitività del sistema produttivo.
Nonostante la portata del cambiamento, il Governatore ha espresso fiducia in ulteriori progressi, sottolineando come le fondamenta economiche italiane siano oggi più solide.
La sua analisi suggerisce ottimismo sulla politica di Giorgetti e l’esecutivo e sulla capacità del Paese di sostenere una crescita stabile e di ridurre gradualmente i rischi legati al debito pubblico, in linea con le valutazioni positive delle agenzie di rating.