Spagna, Sanchez interrogato dalla Commissione di Inchiesta risponde alle domande sul caso di corruzione: "Ho ricevuto contanti ma solo per pagare spese"
Spagna, sono iniziati gli interrogatori del Primo Ministro Pedro Sanchez sul caso di presunta corruzione e soldi in nero ricevuto dal partito di cui si sta occupando una Commissione di Inchiesta nominata appositamente.
Il quotidiano El Pais ha pubblicato le notizie in merito alla seduta che si è tenuta oggi, nella quale non sono mancati momenti di tensione e scontri, specialmente con i membri dell’opposizione, i senatori del Partito Popolare, che hanno incalzato con le accuse, specialmente sui redditi non dichiarati e sui pagamenti in nero ricevuti. Sanchez su quest’ultimo punto ha ammesso di aver ricevuto contanti, ma sempre per spese lecite, registrati e documentati e soprattutto entro i limiti della legalità visto che tutti erano, come previsto dalla legge, non superiori a 1000 euro.
Il segretario del Psoe ha poi difeso il partito rilanciando invece le accuse sugli avversari, come riporta il giornale, ha sottolineato: “Il PSOE non ha mai effettuato pagamenti in nero, a differenza di altri che sono arrivati a far nascondere ai politici un milione di euro dentro casa“, riferendosi ad uno scandalo che aveva coinvolto un ex senatore del Pp.

Sanchez risponde alle domande della Commissione di inchiesta per corruzione: “Ho ricevuto soldi in contanti ma erano spese registrate”
Pedro Sanchez, interrogato dalla Commissione di Inchiesta per corruzione, ha difeso il suo partito dalle accuse di pagamenti in nero e spese non documentate pagate in contanti, affermando di non aver mai ricevuto cifre superiori ai 1000 euro e che tutte le uscite erano state regolarmente registrate come uscite per saldare alcune spese. Il quotidiano El Pais ha sottolineato che durante la seduta il primo ministro è sembrato abbastanza tranquillo, ma poi sono scattati momenti di alta tensione quando le domande dal piano finanziario sono passate al caso delle intercettazioni di Koldo Garcia consigliere del ministro dei trasporti, che in un audio aveva parlato di alcune prostitute che li accompagnavano durante i viaggi trattandole come se fossero oggetti.
Quelle parole avevano già suscitato l’ira delle femministe del partito di Sanchez, che in quest’ultima occasione dopo aver ribadito il proprio disgusto in merito, è tornato a scontrarsi con i senatori del Pp, accusandoli di essere troppo poco imparziali e di voler portare avanti più che una inchiesta, una vera e propria campagna diffamatoria.
