SPES Academy e American Chamber in Italy hanno siglato un accordo: formazione, ricerca e networking per superare le sfide dei dazi USA
SPES Academy e American Chamber in Italy hanno siglato in queste ore un accordo che mira a promuovere nuovi percorsi di formazione dedicati alle imprese italiane per cercare di mitigare gli effetti dell’ormai evidente scontro commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea che si è generato attorno alla decisione di Donald Trump di imporre – dal prossimo primo agosto, salvo ripensamenti – dazi del 30% su tutte le merci provenienti dal Vecchio continente.
Complessivamente, i dettagli specifici dell’accordo tra SPES Academy e American Chamber in Italy non sono ancora stati resi del tutto noti, ma è certo che si mirerà ad ampliare i programmi di formazione destinati alle imprese, quelli di ricerca e sviluppo e quelli di networking tra imprenditori e realtà associative; rivolgendo in particolare l’attenzione a settori chiave – e fortemente minacciati dalla guerra commerciale di Trump – come l’industria, l’agroalimentare e la scienza.
Non a caso, tra i pilastri dell’accordo tra la scuola di alta formazione e l’associazione affiliata alla US Chamber of Commerce sappiamo esserci i già citati nuovi percorsi formativi rivolti ai player dell’industria italiana – tra master di alto livello e corsi formativi -, delle attività scientifiche e accademiche, tavoli tematici di confronto e lavoro, seminari, scambi accademici e iniziative che avranno un respiro annuale.
Valerio De Luca (SPES Academy): “Con American Chamber in Italy per rafforzare resilienza e competitività”
“In un contesto internazionale caratterizzato da crescenti instabilità – ha spiegato in occasione della firma il direttore di SPES Academy, Valerio De Luca – l’accordo rappresenta un passo strategico” che mira soprattutto a “investire sul capitale umano, sull’innovazione e sulla cultura“, veri e propri pilastri “della resilienza e della competitività” del nostro paese: la sua accademia, grazie all’accordo, rafforzerà il ruolo di “piattaforma di collegamento tra la business community italiana e americana“, dialogando anche con le “istituzioni” per rafforzare le “relazioni transatlantiche“.
“Con questa intesa – gli ha fatto eco il Consigliere Delegato di American Chamber in Italy, Simone Crolla – avviamo una collaborazione strutturata e concreta” che punta i riflettori su “formazione, ricerca [e] dialogo” con l’obbiettivo ultimo di “rafforzare i rapporti tra Italia e Stati Uniti” nel centro degli sconvolgimenti commerciali ben noti: pilastri dell’accordo saranno “master, corsi, seminari, tavoli di lavoro e iniziative congiunte” in grado di coinvolgere l’intera società, per rispondere alle sempre più pressanti “esigenze di competitività e innovazione“.