Spese sanitarie detraibili 730 per i costi medici affrontati nel complesso, suddividendo le quote spettanti.
Le spese sanitarie detraibili nel 730 possono prevedere il rimborso, a patto che il conteggio prenda in riferimento la somma che eccede la soglia massima e la cui responsabilità è del contribuente. La stessa regola, salvo qualche eccezione, è applicata anche agli oneri da dover dedurre.
Ma occorre fare delle precisazioni più importanti, osservando i costi rimborsabili al contribuente che ha già pagato parte delle spese. Possono rientrare tra le agevolazioni fiscali i premi delle assicurazioni sanitarie (anche pagate e/o contratte dal proprio sostituto d’imposta) e per i quali non si è goduto di alcun beneficio.
Spese sanitarie detraibili nel 730 con delle eccezioni
Non tutte le spese sanitarie sono detraibili o deducibili nel 730; ad esempio, qualora un premio assicurativo o un qualunque tributo sia stato dedotto dal reddito totale o detratto (o sia possibile farlo) dall’IRPEF, allora tali costi resterebbero esclusi dall’incentivo (ad eccezione del capitale che supera la somma restituita).
C’è anche un’altra eccezione che permette al contribuente di ricevere una detrazione parziale e riguarda i lavoratori SanArti, in riferimento agli artigiani, e Metasalute per chi ha un contratto metalmeccanico. È anche importante non superare i 3.615,20 € (cifra che non si accumula con il reddito personale).
Ciò vuol dire che la franchigia resta sempre a 129,11 €, e i costi da poter detrarre al 19% fanno riferimento alla somma che supera i 3.615,20 €.
L’esempio pratico di detrazioni ammissibili
Per il calcolo delle spese sanitarie detraibili nel 730, occorre conoscere l’incentivo realmente spettante, che si suddivide in 2 quote: la prima sulla somma maggiorata rispetto al rimborso e la seconda che va proporzionata tra la soglia massima e quanto esborsato.
Nell’esempio pratico ipotizziamo che un contribuente ha già pagato 5.000 € come costo sanitario, mentre come spese per la sanità ha già pagato il doppio, 10.000 €. Il rimborso, invece, è stato di 8.000 €; dunque, sui 2.000 € restanti potrà prevedere la detrazione al 19%.
Per ottenere l’incentivo anche su un’altra parte, è indispensabile accertarsi di quanto abbiamo pagato in eccesso; in questa casistica, parliamo di 1.384,8 € (5.000 € – 3.615,20 €). Poi si divide la somma contributiva versata (5.000 €) e si ricava il 27,7%.
Applicando la stessa percentuale al rimborso complessivo di 8.000 €, il risultato finale è 2.216 €. Infine, a tale somma si aggiungono i 2.000 € mai ricevuti e, sulla detrazione fiscale pari al 19%, si ricaveranno 4.216 €.