Ormai il metodo è collaudato: se fa caldo è la terra che si infiamma, se ci sono gli incendi la colpa non è dei piromani ma dell’autocombustione, se c’è un temporale è il clima che è impazzito (come se costruire condomini a Bardonecchia sul greto del torrente fosse colpa del cambiamento climatico) e avanti così.
Uno, due, dieci articoli quotidiani su ogni testata e servizi in tv per dimostrare che il clima è drammaticamente mutato e siamo in emergenza, finché cade ogni barriera di scetticismo e a volte perfino di buonsenso e quindi si può vendere qualsiasi bufala passandola per scientifica.
Certamente la terra si sta riscaldando, ma si pone a confronto l’oggi con il picco di minime di metà Ottocento quando era in corso una mini-glaciazione e non si racconta che Annibale passò le Alpi ad ottobre con i suoi elefanti semplicemente perché 2200 anni fa faceva più caldo di adesso e non c’era neve neppure in quota.
Sono drammatiche le foto degli orsi bianchi aggrappati all’ultimo lastrone di ghiaccio, ma non si pensa a come le acque più calde favoriscano la diffusione delle sardine, anche se poi vengono pescate in maniera esagerata (come tutti i pesci del globo), ma di questo non si parla mai.
Guarda caso, però, appena scatta l’allarme caldo immediatamente l’Europa si sveglia, riproponendo il tema delle emissioni di CO2 che ultimamente era un po’ in ribasso, mentre ora rischia di trascinare a fondo la maggioranza von del Leyen sinistra-centro-verdi.
Concatenando così le emissioni di anidride carbonica al disagio per il caldo, si auto-giustificano le proposte green per misure impopolari e costose che porterebbero comunque a risultati minimi. Questo perché il 93% del pianeta (perché alla fine la UE conta appunto solo circa il 7%) si guarda bene dall’affrontare la calura con lo stesso cipiglio.
Tutto si butta in politica: se la Le Pen propone per la Francia un piano di razionalizzazione e standardizzazione dei condizionatori d’aria (loro possono, tanto hanno l’energia nucleare a basso costo) la si dipinge come inquinatrice folle.
Bene: tutti i dem, comprese le redazioni di Repubblica e Domani, attacchino pure la Le Pen, ma mi aspetto che per coerenza spengano i loro condizionatori, e così facciano lettori e simpatizzanti, solidali con la “causa”. O no?
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