Il caso dello stop alla commissione NITAG non ha chiuso i problemi: ne ha aperti di nuovi. E i nodi arriveranno al pettine
Accadono cose sempre più strane nel nostro Paese. Come quella di un ministro della Salute che elimina la commissione NITAG sui vaccini da lui appena nominata perché, a sua insaputa – pare – erano stati inseriti due scienziati (su 22) che si erano permessi di avere dei dubbi sulla politica vaccinale attuata durante la pandemia, e pure sull’efficacia e la sicurezza dei farmaci sperimentali anti-Covid. Fatto che ha suscitato la levata di scudi della comunità scientifica sedicente illuminata, che li ha prontamente stigmatizzati come pericolosi No-vax.
Peccato che qualche giorno dopo un quotidiano altrettanto critico come La Verità sia stato in grado di far circolare la videoregistrazione di una riunione del CTS in cui il prof. Giorgio Palù, allora presidente dell’AIFA, esprimeva al telefono con qualcuno gli stessi dubbi dei cosiddetti No-vax, ma senza accorgersi di avere lasciato acceso il microfono della piattaforma per la call on-line. Suscitando senza successo gli inviti a spegnerlo da parte del presidente Locatelli e di altri membri della Commissione, ovviamente preoccupati che i suoi commenti finissero a verbale.
L’universo mondo è così venuto a scoprire che i rappresentanti della scienza ufficiale andavano in tv a sostenere a gran voce le caratteristiche di efficacia e sicurezza, ma tra di loro i dubbi li avevano eccome, mettendoli però a tacere in seguito alle pressioni del ministro di turno. E nonostante la giovane Camilla Canepa fosse deceduta da qualche giorno proprio a causa del vaccino, come confermato da una recente sentenza.
Altrettanto imbarazzante, poi, che una ex-infermiera diventata senatrice, difendendo l’operato del ministro Schillaci riguardo all’abominio della Commissione cancellata, abbia dichiarato ai quattro venti: “Io sto con la scienza”. Che è il mantra – tuttora invariato – delle cosiddette virostar, ritornate in gran forze in tv e sui giornali per imporre la cacciata dei due reprobi dubbiosi dalla NITAG. Non potendolo ovviamente fare (ma era questo che veniva chiesto a gran voce dagli scienziati “democratici”) il ministro ha pensato bene di chiuderla, creando un grave imbarazzo tuttora irrisolto nel governo e nella maggioranza.
Nel frattempo si apprende da Newsweek che l’amministrazione Trump starebbe addirittura per mettere fuori legge i vaccini anti-Covid per i troppi effetti avversi anche letali.
Nel caso avvenisse, come si comporteranno le nostre virostar che già hanno avuto l’improntitudine di cantare “Vacciniamoci” sulle note di Jingle Bells?
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