Sport e allenamenti in zona arancione scuro/ Lombardia, cosa cambia dopo l’ordinanza

- Silvana Palazzo

Sport e allenamenti in zona arancione scuro: caos in Lombardia dopo l'ordinanza del governatore Attilio Fontana. Ma cosa cambia? Ecco le informazioni

lombardia La sede della Regione Lombardia (Foto LaPresse)

Ci si può allenare in zona “arancione rafforzato”? Una domanda all’apparenza banale quella che ci si è posti oggi in Lombardia dopo la notizia della nuova ordinanza emanata dal governatore Attilio Fontana. Ma di banale non c’è nulla, perché anzi il sistema a colori produce molta confusione anziché fare chiarezza su cosa si può fare e cosa no, cosa cambia. In zona arancione scuro, ad esempio, gli allenamenti possono proseguire regolarmente. L’ordinanza regionale non menziona l’attività sportiva e per ogni aspetto non precisato rimanda al Dpcm del 2 marzo.

C’è solo riferimento al divieto di uso delle aree attrezzate per gioco e sport (come aree attrezzate con scivoli ed altalene, campi di basket, aree skate, ecc.) all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, tranne che per soggetti con disabilità. Questo vuol dire che non ci sono novità per quanto riguarda lo sport praticato nei centri sportivi: le società che hanno avviato gli allenamenti distanziati, seguendo il protocollo, possono proseguire con l’attività. Presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, è consentito lo svolgimento esclusivamente all’aperto dell’attività sportiva di base e dell’attività motoria in genere, purché si rispettino le prescrizioni: rilevazione della temperatura corporea all’ingresso, divieto di assembramento e di usare le docce, ad esempio.

Nonostante ciò, diverse società, che avevano proposto allenamenti distanziati anche nei settori giovanili, hanno deciso di richiudere tutto. Accade ad esempio in provincia di Como, come segnalato da La Provincia, che spiega come si è deciso in questo senso fino a che si sarà in questa zona. L’ordinanza non parla dei centri sportivi, quindi ci si può allenare, ma nel dubbio c’è chi preferisce sospendere.

SPORT IN ZONA ARANCIONE SCURO, CAOS LOMBARDIA

Questa differenziazione crea ulteriore confusione. Eppure il Comitato Regionale Lombardia della Lega Nazionale Dilettanti chiarisce che «in assenza di ulteriori specifiche disposizioni, rimane applicabile all’attività sportiva quanto previsto in zona arancione e dunque sono possibili: l’apertura dei centri sportivi (palestre escluse) nel rispetto delle norme di distanziamento e delle Linee Guida dell’Ufficio dello Sport; i soli allenamenti individuali e all’aperto con divieto di utilizzo degli spogliatoi». La Fidal, invece, ha pubblicato le linee guida per gli allenamenti e le gare in zona arancione scuro, precisando che proseguono quelli degli atleti considerati come di interesse nazionale (categorie dai Cadetti ai Senior Master), che hanno la possibilità di partecipare a gare e manifestazioni sportive inserite in calendario CONI. Invece, non prosegue l’attività di allenamento per le categorie giovanili di Esordienti e Ragazzi.

COSA DICE DPCM

Ma cosa dice il Dpcm a proposito dell’attività sportiva nella zona arancione, che è il riferimento in mancanza di disposizioni specifiche? Sono sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così pure l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto. Quindi, è consentito solo lo svolgimento di attività sportiva in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale sono consentiti a porte chiuse. Stop agli degli di contatto, all’attività sportiva dilettantistica di base, alle scuole e attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto, oltre a tutte le gare, competizioni e attività connesse agli sport di contatto anche di carattere amatoriale. Restano chiuse palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche). Infine, si possono svolgere individualmente attività motoria nei pressi della propria abitazione, ma rispettando la distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie.







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