Lo spread tra Italia e Francia si è completamente azzerato. Una vicenda a cui non avevamo mai più assistito da anni, e i motivi sono evidenti.
Lo spread tra Italia e Francia ha raggiunto un dato da record: per qualche ora all’interno del sito di Bloomberg i tassi a 10 anni dei BTP tra i due Paesi sono stati azzerati. Un evento che non accadeva da tantissimi anni, distaccandosi rispettivamente di 3,47% e il 3,51%.
Successivamente alla chiusura dei mercati Macron ha nominato Sebastien Lecornu, ovvero il nuovo ministro. Questa novità avrebbe potuto influenzare il mercato, e dunque non ci resta che attendere i prossimi aggiornamenti.
Spread Italia Francia a zero: cos’è successo?
Già nel mese d’agosto avevamo assistito ad un gap ridotto dello spread tra Italia e Francia, mentre nella giornata di ieri siamo arrivati praticamente a zero. Una situazione giunta dopo la variazione del benchmark in grado di valutare l’andamento a 10 anni.
L’economia francese – e il suo debito pubblico – lanciano dei segnali d’allarme, ma nonostante tutto la borsa francese ha chiuso la giornata positivamente (ottenendo il +0,29%), rispetto a Francoforte che invece ha registrato un trend negativo (-0,35%).
Ora sta alle agenzie di rating poter trarre una conclusione, pensando alla Francia e alla sua situazione attuale, non dimenticando che in un solo anno ha già subito due crolli critici.
Il possibile scenario economico francese
A Lecornu – nuovo successore del Governo francese – spetterà dunque un compito importante, apportare dei cambiamenti e mirare ad un mercato azionario migliore di quello attuale, tornando a superare l’Italia in termini di spread e OaT.
Se i titoli di Stato toccassero i 90 o massimo 100 punti percentuali, si potrebbe valutare come una strategia sensata per attrarre gran parte degli investitori, e conseguenzialmente migliorare il proprio status sul mercato.
L’Head of Macro Credit di Nuveen, Laura Cooper, ha fatto un confronto interessante, reputando l’Italia strutturalmente migliore – almeno per ora – rispetto alla Francia, il cui debito pubblico sembrerebbe gravare in maniera più accentuata sul PIL (rendendolo poco attrattivo).
Diversamente fa la Spagna, che invece sembra mostrare una ripresa migliore dei due Paesi grazie alla sua crescita economica verso una direzione più lineare e costante.