Nota di redazione – In data 3 luglio 2025 riceviamo e pubblichiamo la seguente richiesta di rettifica, a firma Franco Costa, Gran Segretario della Gran Loggia Regolare d’Italia:
– il sig. Riccardo Matteini Bresci non ha mai fatto parte, né lo fa attualmente, della GLRI;
– la Gran Loggia Regolare d’Italia non ha alcun collegamento con i fatti oggetto dell’inchiesta a Prato;
– l’uso di espressioni del tipo “salsa massonica” è privo di legittimità rispetto alla nostra realtà e può ingenerare sospetti diffamatori.
Uno scandalo politico sta terremotando la provincia di Prato. L’ex sindaca Ilaria Bugetti (Pd), eletta nel 2024, è indagata per corruzione nell’ambito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Firenze, avviata nel 2023, sulla criminalità cinese.
Dimettendosi il 20 giugno scorso, Bugetti ha fatto cadere il pericolo di reiterazione del reato, pertanto il Gip di Firenze le ha evitato gli arresti domiciliari. Le accuse si concentrano sul suo rapporto con l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, presunto corruttore, finito ai domiciliari.
Sinteticamente, La Dda di Firenze vede la Bugetti coinvolta in un rapporto “patologico” con Matteini Bresci, accusato di averla sostenuta facendole avere 4mila voti dalla massoneria e con finanziamenti in cambio di favori amministrativi in materia di depurazione delle acque e fornendole un’assunzione fittizia da 47mila euro.
L’inchiesta coinvolge anche il vicesindaco Simone Faggi per false dichiarazioni al Pm. I magistrati definiscono Bugetti un “pubblico ufficiale compromesso e ricattabile”, sostenendo che il suo rapporto con Matteini Bresci la rendesse vulnerabile a pressioni. Intercettazioni riportano che Matteini Bresci considerava Bugetti “un arnese a sua disposizione”.
Il curriculum di Ilaria Bugetti è notevole. Classe 1973, Bugetti ha una lunga carriera politica: nel 1999-2004 è consigliera comunale e poi assessora a Cantagallo (Prato), di cui diviene sindaca dal 2004 al 2014. È segretaria provinciale del Pd di Prato dal 2010 al 2013 Diventa consigliera regionale della Toscana dal 2015 al 2024, presidente della seconda Commissione permanente della Regione Toscana (2020-2024).
Riccardo Matteini Bresci è socio di maggioranza del Gruppo Colle, considerato leader mondiale della tintura tessile. Fino al giugno 2024 ha ricoperto il ruolo di presidente della Sezione Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord, che rappresenta gli industriali delle province di Prato, Pistoia e Lucca, con 900 aziende affiliate da 20-50 dipendenti l’una.
La sua posizione gli ha conferito un’influenza significativa nel distretto pratese. Tra l’altro, Matteini, venerabile fino al 2022 della Gran loggia regolare d’Italia a Prato, asserisce di aver procurato, per le regionali del 2020, 4mila voti tramite i suoi contatti massonici, ma da una piccola stima risulta che i massoni pratesi siano circa 250 e considerato che tra i candidati ci potrebbero essere anche altri massoni l’affermazione pare più una bufala.
Il rapporto tra i due si è sviluppato mentre la Bugetti guidava l’amministrazione comunale nel piccolo comune di Cantagallo. La trama si è consolidata quando la Bugetti, da presidente della seconda commissione regionale, si occupava anche di industria e lavoro e poteva fornire supporto ben più forte.
Ma vediamo gli effetti dello scandalo a livello politico. In una Regione dove gli amministratori dichiarano la non appartenenza ad associazioni segrete, anche se la massoneria non è un’associazione segreta ma è vista comunque con molto sospetto, un amministratore risulta avvicinato al capo di una loggia locale.
In ogni caso, Ilaria Bugetti è stata una figura di primo piano nel Pd toscano, stimata e rispettata. Proveniente dall’area renziana, si è collocata nella minoranza interna ed è stata capace di costruire coalizioni che ne hanno fatto una leader influente ma non allineata alle correnti dominanti e massimaliste facenti capo a Elly Schlein.
Tanto che Prato è stato il comune italiano più grande dove si è realizzata una coalizione formata dal Pd e da tutte le anime della sinistra. Con tale formazione Bugetti si è imposta al primo turno sul concorrente Cenni.
A livello regionale questa triste vicenda porterà poche conseguenze, in quanto circa la metà dell’elettorato regionale si esprime a Firenze, che non ha risentito del terremoto. Questo basta per dare all’attuale presidente Giani una certa tranquillità in vista della rielezione.
Ma a livello locale le cose cambiano. Prato è sempre stata una piazza contendibile per il centrodestra. La rottura dell’alleanza a sinistra, di cui diverse indiscrezioni danno conto, potrebbe portare ad un cambio di campo per l’amministrazione comunale. Le comunali potrebbero anche tenersi in autunno, in concomitanza con le regionali, e riservare brutte sorprese al centrosinistra.
Da ultimo, Matteini Bresci aveva già patteggiato una pena nel 2024 per motivi simili. Tanto va la gatta al lardo…
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