Stefano D'Orazio come è morto e il segno lasciato nei compagni di una vita: Parsifal arriva in suo onore
I Pooh sono tornati con il nuovo album Parsifal, un progetto in memoria del compianto Stefano D’Orazio. Lo storico batterista dei Pooh, venuto a mancare nel 2020 a causa del Covid, non è mai andato via dalle menti dei suoi amici e compagni di una vita, che hanno deciso di tornare in pista. E nel corso di una intervista concessa tra le colonne del quotidiano Il Giornale, Roby Facchinetti parlando anche di Stefano D’Orazio ha confidato: “Con Stefano siamo tornati a lavorarci poco dopo il nostro ultimo concerto per il cinquantennale, a inizio 2017. L’abbiamo finita a settembre e lui a novembre è morto” ha ricordato la voce dei Pooh sul nuovo album Parsifal.
Nessun nuovo inedito è però stato composto dai Pooh, con Roby Facchinetti che ha spiegato al fianco di Red Canzian in una intervista a Il Giornale di non essersi imbattuto su autori di valore: “Non abbiamo trovato alcun autore che davvero appartenga al nostro linguaggio e quindi ci sembrerebbe di fare un torto a Valerio e a Stefano”.
Stefano D’Orazio come è morto: l’addio allo storico batterista dei Pooh nel 2020
Per quanto riguarda Stefano D’Orazio, il vuoto nel cuore dei suoi compagni di musica e di vita è rimasto incolmabile anche a distanza di anni. Negli anni scorsi Roby Facchinetti è tornato a parlare della drammatica dipartita dell’amico, morto nel 2020 dopo alcune complicazioni dovute al Covid. Parsifal è stato dedicato all’amico e collega di una vita da Red Canzian, Roby Facchinetti e compagnia.
Un lutto che ha scosso molto nel profondo il gruppo, che non ha mai dimenticato il collega e a riguardo Roby Facchinetti ha confessato: “Ho sofferto di depressione dopo la sua morte, è stato davvero molto complicato” le sue parole in una vecchia intervista concessa a Verissimo dove ha svelato le difficoltà riguardo all’amico di mille avventure, volato via troppo presto.