Stefano Perale condannato all’ergastolo: confermata in Appello la sentenza di primo grado. Nessuna reazione da parte dell’ex professore, che poi ha parlato col suo avvocato, il quale non ha rivelato il contenuto di quella conversazione. «Avevo paura che le cose andassero diversamente, ma è stata fatta giustizia. I ragazzi non torneranno, ma ora ci interessa la giustizia. Resto dell’idea che fosse lucido dall’inizio alla fine, anche oggi», ha dichiarato a La Vita in Diretta la sorella di Biagio Buonomo, brutalmente ucciso con la fidanzata Anastasia Shakurova. «Non vedeva l’ora di diventare padre. Erano due bravissimi ragazzi, non meritavano questa fine», aveva dichiarato invece prima della sentenza. Invece il legale di Stefano Perale ha dichiarato: «Vedremo le motivazioni, poi valuteremo il ricorso in Cassazione. Non posso dirvi nulla, non è neppure opportuno. Questa sentenza era una delle ipotesi, quindi lo avevamo avvisato». Le prove comunque sono schiaccianti, a partire dal filmato. «Mi sembra un crimine talmente orrendo… È stato visto in diretta, ci sono le immagini che hanno ripreso le scene dell’orrore», la reazione di Raffaele Costanzo, legale della famiglia Bonomo. (agg. di Silvana Palazzo)
STEFANO PERALE, IL PROFESSORE UCCISE FIDANZATI A CHIRIGNAGO
Attesa a minuti la sentenza d’appello per Stefano Perale, che era stato condannato all’ergastolo per il duplice omicidio di Mestre. La notte del 17 giugno 2017 uccise l’ex allieva Anastasia Shakurova e il suo fidanzato Biagio Buonomo. Quella sera l’ex professore di inglese accolse la coppia per una cena con cui avrebbero dovuto festeggiare la convivenza e la nascita del loro primo bimbo. I due fidanzati si presentarono nell’appartamento di Chirignago, ignari del massacro che il professore aveva orchestrato. Respinto garbatamente in passato da Anastasia, che non lo aveva mai considerato più di un amico, Sefano Perale covava sentimenti di odio cieco per lei, culminati nella “cena con delitto”. La prima vittima è Biagio, fiaccato dal sedativo. Doveva morire per primo perché così il professore poteva restare solo con Anastasia. E così lo ammazzò a sprangate. Ma era Anastasia l’oggetto del suo odio omicida. E così cominciarono le sevizie, con lei che ebbe la sfortuna di riprendere conoscenza. «Cosa fai?», chiese al suo assassino prima di svenire nuovamente. Particolari ripresi dalla telecamera che Stefano serale aveva piazzato per riprendere il duplice omicidio.
IL DUPLICE OMICIDIO DI CHIRIGNAGO
Stefano Perale si abbandonò alle barbare pratiche di tortura sul corpo di Anastasia Shakurova. «Non potevo permettere che tu fossi felice», la frase che ha ripetuto spesso davanti al cadavere della sua vittima, tra insulti e ingiurie, mentre continuava ad abusare del corpo senza vita della ragazza. Dopo aver portato a compimento il suo piano chiamò le forze dell’ordine. Dalle indagini è poi emersa la sua passione per la pornografia e i video snuff, così come l’interesse morboso per quella ragazza che lo aveva respinto. Un interesse che ha giustificato l’aggravante della premeditazione, riconosciuta dai giudici, secondo cui Stefano serale aveva organizzato un piano elaborato e coltivato a lungo, sgombrando dunque il campo da un’eventuale condizione di seminfermità, per la quale però ha tentato di ricorrere in Appello. «Te l’avevo detto che te l’avrei fatta pagare», diceva lui davanti alla telecamere. Oggi il secondo atto della giustizia con la sentenza d’Appello.