E’ uno dei simboli più grandi dello sport italiano: parliamo di Stefano Tempesti, uomo dei record della pallanuoto italiana, che solo poche settimane fa ha annunciato di non essere affatto pronto ad appendere il costume nell’armadio. Tutt’altro: a 41 anni Tempesti ha da poco annunciato di aver firmato un rinnovo di contratto con il club siciliano di Ortigia Siracusa fino al 2024. Ma non solo, perchè Stefano Tempesti continua a sognare in grande e pure punta ai Giochi di Tokyo, che sarebbero la sua sesta Olimpiade in carriera, pronto ad affrontarli al massimo sotto il vessillo del tricolore e sotto al guida del ct Sandro Campagna. Sembra proprio che per Stefano Tempesti gli anni non passino mai e ancora adesso resta un portiere di grande valore, tra i migliori nel mondo. Per conoscere dunque meglio la leggenda della pallanuoto italiana, pronta a far proprio un oro Olimpico nella prossima estate abbiamo sentito proprio lui Stefano Tempesti: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.
Quanto è contato far parte dell’Ortigia, questa società così prestigiosa per prolungare il suo contratto? Decisione importante, forse la più importante della mia carriera. Io e la mia famiglia siamo molto felici di questa nuova avventura e non vediamo l’ora di iniziare la nostra nuova vita.
Ortigia esempio di gestione ideale della pallanuoto al sud: perchè ha scelto proprio Siracusa per chiudere la sua carriera? Il club è tra i più prestigiosi d’Italia ed è un onore far parte di questo splendido progetto.
Avete parlato di obiettivi particolari, come la vittoria dello scudetto entro il 2024? L’obiettivo è quello di creare una base solida che possa garantire continuità negli anni futuri anche dopo che io avrò smesso, per permettere all’Ortigia di primeggiare in Italia e in Europa negli anni avvenire.
Che giudizio dà dell’Ortigia a livello tecnico? Tecnicamente la squadra è di altissimo livello a partire dall’allenatore ed è stata la scelta più naturale e giusta per potermi esprimere ancora ad altissimi livelli.
Come fa a quarant’anni a mantenere una forma fisica così grande per uno sport durissimo come la pallanuoto?
Gli obiettivi che mi sono posto mi permettono di trovare gli stimoli per esprimermi in allenamento sempre al massimo e mantenere una forma fisica che mi permetta di sostenere gli sforzi necessari.
Ha dichiarato il desiderio di andare alle prossime Olimpiadi di Tokyo: pensa di poterlo realizzare? Spero di riuscire a partecipare alla mia sesta olimpiade, ce la sto mettendo tutta e da parte mia non ci sarà niente di intentato per ottenere questo traguardo.
Magari come portabandiera dell’Italia sarebbe fantastico… Già, essere nominato fra i papabili al ruolo di portabandiera è una sensazione incredibile, se poi dovesse avverarsi sarebbe una spinta enorme per tutto il movimento pallanuotistico.
Cosa pensa di campioni come Federica Pellegrini, Elisa Di Francisca, non più così giovani per la loro disciplina che puntano anche loro a Tokyo? Cosa si sente di dirgli? Atleti maturi che inseguono il loro sogno rappresentano un esempio per tutti i giovani, non solo nel mondo dello sport ma nella vita in generale.
Che giudizio dà della nazionale italiana, quante possibilità abbiamo di vincere in Giappone? L’Italia arriva alle Olimpiadi di Tokyo da campione del mondo e sarà la squadra da battere con l’obiettivo di portare a casa la medaglia d’oro.
E cosa pensa di Alessandro Campagna? Campagna è il miglior allenatore del mondo, un selezionatore incredibile con una conoscenza tecnico tattica che pochi nel nostro mondo hanno. E’ poi soprattutto un grande conoscitore della natura umana dei ragazzi.
Quali saranno le nazionali con cui dovremo competere di più? Serbia, Croazia, Ungheria e Spagna saranno sulla carta le più agguerrite ma anche le altre potrebbero rappresentare scogli difficili.
Com’è il ruolo di portiere nella pallanuoto? Perchè si sceglie, come si impara, come si diventa un grande numero uno di questo sport? Si sceglie il ruolo del portiere a volte per caso, come è successo a me. Poi dalla tua forma mentis capisce che quella è la tua strada e diventa poi una parte di te dalla quale non puoi più prescindere.
Chi sono stati i più grandi portieri della pallanuoto della storia e quali sono quelli attuali? Attolico, Sostar e Rolland sono stati i miei esempi fin da ragazzino.
Qual è stato il successo più bello della sua carriera, i ricordi, qualche aneddoto della carriera di Stefano Tempesti. Shanghai 2011 e Londra 2012 rappresentano il picco massimo della mia carriera ma non dimentico la coppa delle coppe vinta con la Florentia nel 2001.
Sedici anni passati nella Pro Recco: cosa vuol dire far parte di questo club, mito della pallanuoto mondiale? E’ stato un onore far parte per così tanti anni del club piu importante del mondo. E’ un’esperienza che porterò nel mio cuore per sempre.sono legato a Recco e ai suoi abitanti che mi vogliono bene.
L’affascina il Giappone, Tokyo, un’Olimpiade in questa nazione? Cosa pensa di fare dopo la fine della sua carriera? Tokyo se mai dovesse arrivare non rappresenta al momento la fine della mia carriera da giocatore. Vedrò poi al momento quali saranno le sensazioni che proverò e agirò di conseguenza.
(Franco Vittadini- ha collaborato Mauro Mantegazza)