Questa sera andrà in onda in prima serata, su Rai 1 (ore 21.25) la docu-fiction “Sul tetto del mondo” che, per la regia di Stefano Vicario, racconta della storia d’amore tra l’alpinista Walter Bonatti -esattamente a dieci anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 13 settembre 2011- e l’attrice Rossana Podestà che di Vicario è stata la madre. Insomma, una vicenda che vede il 67enne regista capitolino coinvolto in prima persona nel raccontare la figura di uno degli esploratori più famosi dello scorso secolo, nonché giornalista e fotoreporter (fu inviato per il settimanale “Epoca”), e unanimemente riconosciuto come una delle figure più influenti a livello internazionale nel campo dell’alpinismo.
Ma chi è Stefano Vicario e come è arrivato alla direzione di questa docu-fiction, in prima televisiva questa sera, di cui egli stesso ha avuto modo di dire che il suo ruolo, più che da regista, è stato “un lavoro di testimone” grazie soprattutto a mamma Rossana, scomparsa oramai nel lontano 2013 a causa di un tumore al cervello. Nata come Carla Dora Podestà a Tripoli nel 1934, la madre di Vicario era stata un’attrice di punta del panorama italiano soprattutto nel periodo compreso tra gli Anni Cinquanta e Settanta: poi era venuto il divorzio dal marito, l’attore e regista Marco Vicario, e la lunga storia con Bonatti. Nel 2011 aveva svelato, dopo la morte di questi, il dramma di non aver potuto avere il permesso di assisterlo negli ultimi tempi in quanto i due non erano sposati. E partendo da questo il figlio Stefano ha ricostruito le loro vite, sia a livello professionale che nel privato, sconosciuto ai più.
STEFANO VICARIO, REGISTA DI ‘SUL TETTO DEL MONDO’: “IO, TESTIMONE DELL’AMORE TRA MAMMA E…”
Nato a Roma nel 1953, il destino di Stefano Vicario è stato sempre quello di seguire le orme di papà Marco: il debutto avviene vent’anni dopo come aiuto regista del padre sul set e anche di altri registi di spicco. Nel suo curriculum a oggi figurano soprattutto molte produzioni televisive tra cui fiction e trasmissioni realizzate per il piccolo schermo (basti pensare a “La Corrida”, “La sai l’ultima?”, “Passaparola” e “Avanti un altro”), tra cui spiccano “I Cesaroni” e anche la regia del Festival di Sanremo. La puntatina al cinema di Vicario jr. è invece datata 2001 quando aveva diretto il lungometraggio “Sottovento!” con Claudio Amendola, curandone pure la sceneggiatura. Ovviamente “Sul tetto del mondo” rappresenta un passo importante nella sua carriera dato che porta in scena non solo uno dei personaggi più affascinanti del Novecento, vale a dire Bonatti, ma pure mamma Rossana che viene ricordata come l’unica persona capace di tenere testa al grande alpinista.
Parlando della docu-fiction prodotta da Stand By Me assieme a Rai Fiction, Stefano Vicario come già detto è stato testimone della nascita della relazione tra la madre e Bonatti: “Si sono incontrati da adulti” ha raccontato a TvBlog, ricordando la loro volontà di vivere assieme “pur sapendo che il percorso di accettazione l’uno dell’altra non sarebbe stato semplice”. E passando agli aneddoti personali, Vicario ha pure ricordato una confessione di Walter: “Si aspettava di trovare una donna da portare nel suo mondo, e invece è avvenuto il contrario” ha aggiunto, prima di concedere anche una battuta su Alessio Boni e Nicole Grimaudo, i due attori scelti per interpretare la coppia nella realtà finzionale. “Sono stati straordinari, a loro ho raccontato come erano e ho fatto un lavoro da testimone” ha detto candidamente, concludendo con una nota emozionante quando ha ammesso che ricorderà quei giorni sul set “come i più belli della mia carriera”.