Antonio Filosa, CEO di Stellantis, intervistato da Bruno Vespa, sul tema dell'auto europea: ecco le sue parole ai microfoni di Rai Uno
Il CEO di Stellantis, Antonio Filosa, è stato intervistato ieri sera dal programma di Rai Uno Cinque minuti, condotto da Bruno Vespa. Tanti gli argomenti trattati dal neo boss del gruppo automotive, a cominciare dagli investimenti futuri e dalla transizione energetica. Per Filosa e Stellantis l’Italia resta una questione centrale per quanto riguarda occupazione e investimenti, mentre arriva la strigliata d’orecchi a Bruxelles, definita il problema del settore automotive, non tanto la Cina.
Filosa, che ha sostituito Carlos Tavares dopo le dimissioni del dicembre 2024, ha spiegato di aver presentato recentemente un importante piano di investimenti per gli Stati Uniti, pari a 13 miliardi di dollari in quattro anni, ben 11 miliardi di euro in più rispetto al nostro Paese. Ovviamente non deve spaventare questa differenza, precisa il CEO, tenendo conto che parliamo di due mercati completamente diversi in quanto a volumi di vendita: da una parte abbiamo infatti 16 milioni di auto vendute ogni anno (gli Stati Uniti), contro un mercato italiano dove invece le vendite sono di circa 1,5-2 milioni di auto.
In ogni caso, il progetto totale italiano prevede ben 6 miliardi di euro di investimenti in un solo anno, tenendo conto anche di componenti e servizi, con Filosa che ci tiene a sottolineare che “ogni stabilimento ha la sua missione produttiva chiara”, facendo capire come nessuno dei plant della nostra penisola verrà chiuso o lasciato indietro.
STELLANTIS, FILOSA: “NEGLI USA REGOLE CAMBIATE CON PRAGMATISMO”
Il CEO di Stellantis ci tiene a sottolineare la netta differenza di regolamenti fra Stati Uniti e Italia, con la nuova amministrazione a stelle e strisce (Donald Trump), che è stata in grado di “trasformare le regole con un pragmatismo unico” e in maniera molto rapida, permettendo così agli americani di tornare ad acquistare “il tipo di auto che vogliono”, quindi non soltanto elettriche ma anche termiche e ibride. A differenza di quanto succede oltre Oceano, in Europa vi “sono ancora regole restrittive” che, secondo Filosa, dovrebbero essere modificate in maniera “urgentissima”, facendo in modo che tali norme “riflettano il mercato” e permettano così anche agli europei di poter acquistare l’auto che desiderano.
Non va dimenticato che nel Vecchio Continente le immatricolazioni di auto elettriche sono ancora piuttosto basse e, spesso e volentieri, subiscono un boost grazie agli incentivi – come avvenuto di recente anche in Italia – un sistema che però non è sostenibile. Filosa ha quindi ribadito l’importanza dell’Italia, “al centro del progetto” di Stellantis, e “lo stiamo dimostrando” anche per quanto riguarda l’occupazione, tenendo conto che il gruppo non sta dando vita a licenziamenti.
STELLANTIS, FILOSA E IL RUOLO DELL’ITALIA NELL’AZIENDA
Che l’Italia sia centrale lo si capisce anche dall’assegnazione della Jeep Compass a Melfi, ma anche dall’arrivo della nuova Fiat 500 ibrida a Mirafiori, nello storico stabilimento torinese. Sempre in Italia, non va dimenticato, si costruisce la Panda, l’auto più venduta del gruppo, oltre alle Alfa Romeo Stelvio e Giulia a Cassino, e quindi la Tonale, sempre a Melfi. In ogni caso, se molte produzioni dell’azienda finiscono in Spagna, lo si deve al fatto che la corrente elettrica costa molto meno che da noi: “70-80 euro” contro i più di 180 in Italia.
Infine, la questione Bruxelles-Cina, con Filosa che non punta il dito contro il gigante asiatico: “Non sono il vero problema”, bensì le regole dell’Ue, definite “irrealistiche” e causa “dell’indebolimento” dell’auto europea. Il CEO si dice quindi convinto che, se dovessero cambiare queste regole, “abbiamo tutto per tornare ad essere quello che eravamo prima”, ricordando soprattutto l’eccellenza dell’Italia nel design, nonché l’importanza delle city car, le auto di piccole dimensioni, di cui il Belpaese è sempre stato in prima fila, così come i francesi. “I target sui veicoli commerciali – ha concluso – devono essere subito modificati, sono irraggiungibili”.