È un appello certamente non nuovo quello rivolto dagli Amministratori delegati di Stellantis – John Elkann – e Ranault – Luca de Meo – all’Unione Europea attraverso le pagine del quotidiano francese Le Figaro chiedendo un netto e preciso cambio di rotta sulla direttiva sulle Auto Green che sta facendo rallentare in modo vertiginoso il mercato automobilistico in tutto il Vecchio Continente e che rischia di distruggerlo del tutto: secondo gli AD di Stellantis e Renault – infatti – questo è il momento giusto per rivedere le regole e renderle più vicine a quelle che produttori ed acquirenti desiderano; mentre ogni ulteriore ritardo rischia di compromettere definitivamente la capacità produttiva europea.
“Il 2025 – spiega Elkann a Le Figaro – è un momento cruciale” nel quale Bruxelles può decidere se fa sì che l’Europa torni ad essere “una terra di industria automobilistica“, oppure semplicemente accontentarsi di diventare “un mercato” largamente dominato dalla Cina e dagli USA: proprio l’AD di Stellantis – infatti – ha precisato che entro la fine dell’anno le capacità produttive dei cinesi saranno superiori a quelle degli europei e degli americani messi assieme, con tutte le ovvie conseguenze che ne derivano; mentre de Meo si è limitato a ricordare che allo stato attuale il “livello (..) del mercato è un disastro“.
L’appello di Elkann (Stellantis) e de Meo (Ranault): “Attualmente è impossibile produrre auto popolari”
Ciò che Stellantis e Renault chiedono a Bruxelles – precisano gli AD – non sono sussidi o aiuti di alcun tipo, ma semplicemente che “ci lascino lavorare” arrivando ad “obbiettivi” chiari e certezze, con “rapidità decisionale”: per i due industriali ciò che più conta è “produrre e vendere auto popolari” rendendole pulite dal punto di vista ambientale e al contempo “accessibili” a tutti i cittadini; senza la necessità di rispettare regole che rendono inutilmente costosi – perché “più complessi [e] più pesanti” – i veicoli.
Dal conto di de Meo – infatti – è ormai ovvio che “il mercato non compra quello che l’Europa vuole che noi vendiamo” e una possibile soluzione secondo i due ci sarebbe: Elkann propone di partire da una maggiore differenziazione delle regole produttive che tenga conto soprattutto delle “piccole auto” per imporre limiti rigidi a quelle della categoria premium e un’altra proposta potrebbe essere certamente quella di aiutare a “sostituire i 250 milioni di auto in circolazione che sono inquinanti” aprendo – tra le altre cose – anche alle alternative ibride più abbordabili per i cittadini; il tutto – sintetizza – costruendo insomma “politiche industriali forti”.