L’indiscrezione giunge direttamente dai colleghi statunitensi del New York Post: la stilista dell’abito recante la scritta rossa “Tax the rich” e indossato dalla politica Alexandria Ocasio-Cortez in occasione del Met Gala 2021, avrebbe evaso le tasse. Si tratta, più dettagliatamente, della celebre designer Aurora James, autrice del vestito manifesto che ha fatto letteralmente il giro del mondo a suon di scatti fotografici e riprese video.
In particolare, dagli Stati Uniti d’America giunge la notizia secondo cui la porzione più grande dei debiti che James avrebbe accumulato con il fisco sarebbe riferita alla Cultural Brokerage Agency, di fatto una delle nostre più classiche srl (società a responsabilità limitata), creata nel 2011 con l’intento di dare alla luce una società madre che potesse fare da capofila per il brand di moda Brother Vellies. Purtroppo, stando a quanto scritto dal Post, la società in questione avrebbe rimediato ben tre accertamenti fiscali nello stato di New York, per una cifra globalmente contestata pari a 14.798 dollari e risalente agli anni 2018 e 2019.
STILISTA ABITO “TAX THE RICH” AVREBBE EVASO LE TASSE: NON CORRISPOSTE LE RITENUTE SUI COMPENSI DEI DIPENDENTI
Proseguendo con il racconto del New York Post, si evince che la Cultural Brokerage Agency avrebbe una situazione debitoria davvero considerevole: stiamo parlando di una somma complessiva di 103.220 dollari, dovuta al governo federale per via della presunta mancata corresponsione delle ritenute sui compensi erogati ai dipendenti.
Sebbene il quadro possa essere già ritenuto abbastanza complicato così, il New York Post ha sottolineato però che l’azienda della stilista Aurora James avrebbe raccolto 41.666 dollari di aiuti per via dell’emergenza pandemica. Inoltre, nel corso degli anni, la società si sarebbe ritrovata ad “affrontare diverse cause legali per il mancato pagamento dei benefit ai suoi dipendenti”. Infine, non mancano le testimonianze al vetriolo di alcuni ex dipendenti, i quali hanno raccontato senza alcun tipo di filtro che l’azienda non pagherebbe gli stagisti occupati a tempo pieno. Uno scenario non propriamente idilliaco…