Lo stipendio in busta paga non dev'essere più un segreto tra i colleghi di lavoro. Occorre più trasparenza ed equità di genere.
Come sarà reso più trasparente lo stipendio in busta paga?
A partire dal mese di giugno 2026 (e non oltre), l’Unione Europea obbliga più trasparenza sullo stipendio in busta paga. Ogni impresa dovrà giustificare con più informazioni dettagliate possibili, il modo di attribuzione del salario, evidenziando l’assenza di discrepanze tra uomo e donna.
La direttiva è chiara al riguardo, secondo l’articolo 1 della stessa occorre applicare una parità di genere tra i due sessi che svolgono sia la stessa mansione ma soprattutto a parità di lavoro e carriera. Quanto all’articolo numero 35, sancisce l’obbligo del datore di dover dichiarare i criteri di attribuzione.
In termini pratici, significa che il capo di un’impresa deve trascrivere esplicitamente in che modo vengono considerati gli aumenti dello stipendio, e quali criteri sono stati determinanti al fine di far avanzare di carriera l’impiegato.
Addio al segreto sullo stipendio
Sempre a partire dal 7 giugno dell’anno 2026, i lavoratori potranno aver accesso alle informazioni stipendiali dei colleghi, in quanto verrà abolito l’attuale “segreto salariale“.
Laddove un lavoratore ritenga ingiusto il trattamento a lui riservato, potrà rivalersi sull’articolo 16, che prevede un risarcimento economico nel caso in cui venga confermata la disparità sull’attribuzione dello stipendio.
Le imprese avranno delle mansioni piuttosto significative, dato che dovranno dimostrare l’equità salariale e al tempo stesso migliorare la loro brand awareness sull’intero mercato.