Roberto Manfredini, ordinario di Medicina interna all’Università degli Studi di Ferrara, è intervenuto ai microfoni di “Elisir”, trasmissione di Rai Tre andata in onda nella mattinata di oggi, lunedì 19 settembre 2022, sottolineando in particolare come il cambio dell’ora sia nocivo per la salute degli esseri umani. L’esperto ha infatti dichiarato: “Finalmente siamo arrivati a dire di abolire il cambio di ora ogni 6 mesi, ciò che la Comunità europea aveva decretato peraltro già nel 2019. Fa male all’organismo: la vita sulla Terra viaggia con la luce e con il buio, non con l’orologio che ci portiamo dietro”.
Il cambio dell’ora, ha proseguito il professor Manfredini, costa per problemi sanitari “un punto percentuale di Pil, complici i ricoveri ospedalieri, le malattie cardiovascolari e psichiatriche e gli incidenti stradali”. Gli individui tendenzialmente soffrono maggiormente lo spostamento di lancette che si verifica a fine marzo. Questo perché “il ritmo circadiano, quello dettato dall’alternanza luce/buio e che abbiamo scandito nel Dna, ci crea problemi in termini di concentrazione e sonnolenza. I riflessi sono un pochino più rallentati”.
ROBERTO MANFREDINI: “CAMBIO DELL’ORA FA MALE, PAESI SCELGANO QUALE ORARIO MANTENERE”
Il professor Manfredini ha quindi aggiunto che le controindicazioni del prossimo cambio dell’ora, in programma, il 30 ottobre, daranno vita a “problemi più blandi. Allunghiamo la giornata, dormiamo un’ora in più, quindi le persone sensibili avranno una sonnolenza anticipata. La comunità europea, in ogni caso, ha dato mandato ai Paesi di scegliere quale orario mantenere prevalentemente”.
Una decisione da operare al più presto, dato che esistono studi, il primo dei quali risalenti a quindici anni fa, che testimoniano che “dopo il cambio dell’ora legale di marzo si ha un aumento degli episodi di infarto del miocardio. L’obesità è strettamente collegata alla non sincronizzazione con i ritmi circadiani che negli ultimi anni si è verificata a causa dell’eccesso di illuminazione ambientale, dettato dal fatto che il led costava poco. Questo ha provocato una deprivazione di sonno, che, anche minima, alza il cortisolo e riduce la soglia dell’insulina”.