Prima le intimidazioni, poi le minacce, il tutto in diretta tv: è quanto accaduto durante la puntata di martedì di Ore 14, il cui inviato è finito nel mirino di un soggetto mentre forniva gli aggiornamenti sul caso della strage di Monreale.
Il giornalista, che fa la spola tra Monreale e il quartiere Zen di Palermo per il programma di Rai 2, ha rischiato di essere investito, perché un’auto a tutta velocità ha percorso la strada dove era presente, evitandolo in extremis. Giorgio Saracino e l’operatore video hanno poi riferito cosa ha urlato l’uomo che era alla guida: “Se non vi levate, vi ammazzo“.
Il programma ha poi mostrato il momento in cui i carabinieri, dopo aver fermato l’automobilista, gli hanno chiesto i documenti per identificarlo. Successivamente l’inviato ha riferito che c’è stata la convocazione in caserma e che la vicenda si era conclusa con una sanzione. Ma il giovane all’uscita dalla caserma ha anche rivolto gesti di sfida e scherno nei confronti del giornalista di Ore 14.
LO SFOGO DI MILO INFANTE A ORE 14
Il conduttore Milo Infante, dopo aver ripreso la linea, ha ringraziato i militari dell’Arma per l’intervento immediato e invitato a fare una riflessione.
“Il nostro inviato ha rischiato la vita, non siamo certo la trasmissione che esagera, no? Ecco nel raccontarvi quello che accade a noi, però, una riflessione, consentiteci di farla“. Quindi, si è chiesto se sia stupido nell’intimidire un giornalista davanti ai carabinieri o se, invece, non sia “solo” pericoloso.
Milo Infante ha proseguito spiegando che chiederebbe a quel giovane le ragioni del suo gesto. D’altra parte, il conduttore ha precisato di non voler enfatizzare troppo la vicenda, sottolineando come il quartiere Zen di Palermo non sia fatto solo da quelle persone, così come il resto della città.
LA SOLIDARIETÀ DELLA STAMPA SICILIANA, FNSI E M5S
Dopo le intimidazioni e minacce, sono arrivati gli attestati di solidarietà al giornalista di Ore 14, in primis dall’Associazione Siciliana della Stampa che, insieme ad Assostampa Palermo e Gruppo cronisti siciliani, hanno anche sottolineato come da giorni, dopo la vicenda di cronaca, si sta assistendo a un crescente clima di tensione che vede i giornalisti finire nel mirino.
Questa situazione, spiega il sindacato, complica il lavoro dei giornalisti, che non va ostacolato. La Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi) si è unita alla soliderà espressa dal sindacato, ma anche la politica è intervenuta, come gli esponenti M5s in commissione vigilanza Rai, che ha definito l’atto “vile e inaccettabile“.
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