La Procura ha chiesto l'archiviazione sulla pista nera della strage di via D'Amelio: si oppone il fratello di Borsellino che chiede ulteriori indagini
Con la doppia ricorrenza dell’anniversario della strage di Capaci e della Giornata della Legalità, la trasmissione FarWest – sempre in onda su Rai 3 il venerdì a partire dalle ore 21:25 con Salvo Sottile – ha deciso di riaccendere un riflettore sul dossier “mafia-appalti” curato dal giudice Giovanni Falcone e poi dal collega Paolo Borsellino, quest’ultimo ucciso nella strage di via D’Amelio; il tutto mentre, nel frattempo, a distanza di oltre trent’anni (esattamente 33), restano ancora diversi dubbi su chi ci sia effettivamente stato dietro alla strage di via D’Amelio – e ovviamente anche a quella di Capaci – con l’ultimo fascicolo che riguarda la cosiddetta “pista nera”, che ci ricollega fino ad Avanguardia Nazionale.
Prima di arrivare alla pista nera, è certamente importante ricordare che fior fiore di sentenze e processi hanno definito che la strage di via D’Amelio fu voluta, organizzata ed eseguita da Cosa Nostra, da tempo al centro dell’attenzione del giudice antimafia che ha dato il via – assieme al collega Falcone – al famoso maxiprocesso; mentre i dubbi riguardano soprattutto l’esistenza di un altro possibile attore nella strage, tra i servizi segreti deviati, gli apparati di Stato altrettanto deviati e l’estrema destra eversiva, quest’ultima protagonista della pista nera.
La pista nera nella strage di via D’Amelio, la Procura chiede l’archiviazione: il legale del fratello di Borsellino si oppone
Nel dettaglio, per quanto riguarda la strage di via D’Amelio, l’ipotesi “nera” – che differisce leggermente da quella su Capaci, protagonista di un altro articolo che abbiamo pubblicato tra queste righe – verte attorno a una serie di incontri tra l’ex Avanguardia Nazionale Paolo Bellini e alcuni degli esponenti di Cosa Nostra, tra i quali la figura di Antonio Giosè: l’idea è che, in queste segretissime trattative, si parlò anche dell’omicidio di Paolo Borsellino, con l’attenzione dell’estrema destra eversiva posta sull’inchiesta mafia-appalti.
Le indagini sulla pista nera della strage di via D’Amelio sono andate avanti per quasi tre anni: avviate nel maggio del 2022, si sono concluse recentemente con la richiesta della Procura di archiviare il fascicolo per l’assenza di prove a sostegno della tesi, pur non escludendo del tutto l’ipotesi a fronte di ulteriori, più approfondite e ampie indagini; richiesta di archiviazione alla quale si è fermamente opposto il legale del fratello di Borsellino – il dottor Fabio Repici – sostenendo che non siano stati indagati approfonditamente i rapporti Giosè-Bellini: opposizione sulla quale si esprimerà la GIP Graziella Luparello dopo aver valutato le carte.