Un inviato di Striscia la Notizia, dopo la scelta di mettere in pausa il programma, si lascia andare ad uno sfogo.
Striscia la notizia, per 36 anni, è stata un’istituzione di Mediaset. Ogni anno, a settembre, è sempre tornata in onda con una nuova edizione e i suoi inviati pronti a risolvere i problemi andando in giro per l’Italia. Nell’ultima stagione, tuttavia, il tg satirico di Antonio Ricci non ha portato a casa gli ascolti che hanno spinto Mediaset a mettere momentaneamente in pausa Striscia che, a quanto pare, dovrebbe tornare in onda con la nuova edizione a novembre,
Fino a quel momento, la fascia della prima serata dovrebbe essere occupata anche da Gerry Scotti e La ruota della fortuna che hanno ottenendo uno straordinario successo e che sfideranno Affari tuoi e Stefano De Martino che torneranno in onda al prossimo 2 settembre. In tale situazione, un inviato del programma si è lasciato andare ad uno sfogo.
Le parole dell’inviato di Striscia la notizia
In una lunga intervista rilasciata a La Nuova Sardegna, Cristian Cocco ha parlato della situazione che stanno vivendo gli inviati di Striscia la Notizia. “Cosa penso dello slittamento della programmazione e delle voci sulla possibile chiusura? C’è stata una rivoluzione, così come l’ha chiamata Pier Silvio Berlusconi, di cui però noi inviati non sappiamo molto. Anche noi ci siamo sentiti in bilico a un certo punto. Che cosa so? Per adesso si dice che partiremo a novembre. Stamattina ho sentito un altro inviato, Luca Abete e condividiamo la stessa situazione“, ha dichiarato.

“Essere nella squadra della trasmissione è bellissimo. Non è giornalismo puro, è chiaro, Ricci ha sempre voluto delle maschere. Ho passato tanto tempo a far capire alle persone che noi inviati non prendevamo direttamente le segnalazioni, se ne occupavano gli autori. Per la Sardegna però ero io il punto di riferimento. E devo dirlo, le soddisfazioni le ho avute in onda ma anche fuori. Striscia è dalla parte dei deboli, questa la sua filosofia, ma appunto quando alcune segnalazioni non venivano considerate io mi muovevo in autonomia. Cercavo di rendermi utile con il nome che mi ero creato, e risolvere alcune situazioni”, ha poi aggiunto.
