Assicurato alla giustizia il responsabile dello stupro su una donna commesso il pomeriggio dello scorso 15 luglio 2020 al Parco Monte Sella di Milano. Come vi abbiamo raccontato, il criminale è un clandestino di 24 anni, individuato grazie alle indagini della Squadra Mobile e della Polizia Scientifica, un’azione coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano. Il procuratore aggiunto Letizia Mannella ha parlato di «indizi granitici» e, come riporta Leggo, l’africano è stato individuato in un locale dell’ex mercato comunale di San Donato. Sempre secondo il portale, il primo controllo a carico del responsabile dell’atroce violenza risale al 2014 e, per non farsi mancare nulla, ha già dei precedenti alle spalle. Per quanto concerne il movente dello stupro, risiederebbe «la rabbia contro le donne». «E la rabbia non ha colore», ha messo in risalto il procuratore aggiunto. (Aggiornamento di MB)
STUPRO MONTE SELLA MILANO: FERMATO RESPONSABILE
Sembrerebbe essere stato risolto il giallo legato alla violenza sessuale subita da una donna a Milano lo scorso 15 luglio. Come riferito in queste ultime ore da pressochè ogni organo di informazione, a cominciare dall’agenzia Ansa, le forze dell’ordine hanno messo le mani sull’autore, fino a prova contraria presunto, dello stupro commesso in quel del parco Monte Sella, nel capoluogo lombardo. Il violentatore sarebbe un ragazzo di soli 24 anni di origine africana, e le forze dell’ordine sono arrivate a lui dopo un’indagine durata praticamente una settimana. A indirizzare la polizia era stata la stessa vittima, una donna di 45 anni che stava portando in giro il proprio cane a fare una passeggiata, fino a che lo stesso non si era addentrato in una zona un po’ nascosta, che aveva dato modo all’aggressore di portare a termine lo stupro. La violentata, ripresasi dopo lo choc iniziale, aveva raccontato agli inquirenti di essere stata violentata da un uomo di colore, dopo di che erano scattate le indagini.
STUPRO AL MONTE SELLA A MILANO: ANCHE LE TELECAMERE HANNO INCASTRATO IL 24ENNE
Ad incastrare il 24enne fermato sarebbero i riscontri nel dna, visto che, stando a quanto riferito dal Corriere della Sera, i resti biologici ritrovati nel sentiero in cui è avvenuta la violenza, in un punto isolato del parco, corrisponderebbero a campioni genetici dello stesso sospettato. Per incastrare lo stupratore, le forze dell’ordine si sono avvalse anche dei filmati delle telecamere di sorveglianza presenti in zona, che hanno di fatto confermato l’identità del ragazzo. Il parco dove è avvenuto lo stupro si trova in una zona residenziale di Milano, il QT8, a nord-ovest della città meneghina; di solito è frequentato da runner, ma anche ciclisti e famiglie che vogliono semplicemente fare una passeggiata al verde, soprattutto in questo periodo di caldo estivo. La zona è considerata quindi molto sicura, e nessuno dei residenti si era mai immaginato si potesse arrivare a cotanta violenza.