La successione con un figlio disabile è una condizione prevista e ammessa dalla Legge, indipendentemente che il soggetto sia interdetto, seguito da un tutore oppure che si trovi in condizioni di disabilità ma pur essendo autonomo e capace di intendere e di volere.
Tuttavia, i genitori che si ritrovano in questa condizione possono fare affidamento alle tutele ammesse dalla Legge qualora si parli di 104 e successione ereditiera. Le soluzioni sono piuttosto variegate, dalle opzioni suggerite da determinati enti al ricorso al testamento.
Come far ricorso alla successione con un figlio disabile
La successione con figlio disabile prevede la possibilità di inserire come erede in testamento anche un soggetto che si ritrova in condizioni di difficoltà motoria o psicofisica. Nel caso specifico però, i genitori del soggetto interdetto o affetto da disabilità possono fare affidamento a delle tutele normative ben precise.
La prima soluzione è prevedere il trasferimento della successione ad un trustee, nonché un soggetto – autorizzato – che gestirà i beni dell’erede con disabilità. A sua volta chi ne da l’ordine potrà “assumere” un guardiano, allo scopo di assicurarsi che il gestore stia svolgendo i compiti adeguati.
In alternativa è possibile stipulare un accordo con un fiduciario, tramite il quale i beni vengono pur sempre trasferiti ad un soggetto detto “affidatario”, che provvederà a gestire per l’intera vita del beneficiario originario (l’erede disabile).
Infine gli ordinanti – nonché i genitori del figlio ereditario con disabilità – possono firmare un atto pubblico stabilendo un beneficiario specifico, concedendogli i beni immobili o mobili per l’intera vita o fino ad un massimo di 90 anni, allo scopo di tutelarli al posto dell’erede legittimo.
A partire da quest’anno 2025 sono cambiate anche le regole sulla tassazione per la successione. Il Decreto di Legge con numero 139 e risalente al 2024, ha previsto la cosiddetta autoliquidazione e l’abrogazione della tassa l’imposta suppletiva, che veniva conteggiata in caso di errore.
Motivo per cui grazie all’autoliquidazione non si correrà più alcun rischio di commettere errori durante una successione, che sia per eredità legittima o testamento.