I media sudafricani non hanno molte occasioni per incontrare il presidente Cyril Ramaphosa e fare domande. In occasione della visita del presidente finlandese Sauli Niinistö, però, i giornali e le tv ne hanno approfittato per interrogare il capo di Stato, che ha smesso ormai da tempo di tenere conferenze stampa e di concedere interviste individuali. Così, i media hanno lasciato da parte le questioni finlandesi-sudafricane e si sono concentrati sulla visita di Vladimir Putin prevista per agosto. Ramaphosa ha ripetutamente definito il presidente russo un ottimo amico, che verrà accolto calorosamente in Sudafrica. In quanto membro della Corte penale internazionale (CPI), però, il Paese dovrebbe arrestare Putin all’ingresso, dal momento che è stato emesso un mandato di cattura contro di lui.
Per questo motivo, Ramaphosa ha fatto redigere un parere legale e inviato una delegazione a Mosca per discutere la delicata questione con il suo buon amico. Il presidente ha trovato una “soluzione”: come affermato ai media, l’ANC ha deciso di ritirare il Sudafrica dall’ICC. Il Paese si sta dunque schierando apertamente con Putin. Per questo, in Sudafrica si sono registrate anche proteste.
Il cambio di rotta
Nicole Fritz, direttrice della Helen Suzman Foundation, ha sottolineato che anche se Ramaphosa e l’ANC dovessero ritirarsi dal trattato ICC ora, l’accordo sarebbe ancora valido 12 mesi dopo. Quindi non sarebbe una soluzione alla visita di Putin. Poche ore dopo, il presidente ha fatto marcia indietro, affermando tramite un portavoce: “La presidenza vorrebbe garantire che il Sudafrica rimanga firmatario dello Statuto di Roma e continuerà a lavorare per un’applicazione equa e coerente del diritto internazionale”.
Il Comitato esecutivo nazionale dell’ANC, in un comunicato, ha affermato che la “si è discusso della legislazione africana che nazionalizza lo Statuto di Roma della CPI”. Ossia, si vorrebbe rimanere membri senza dover arrestare un capo di Stato. Ignorare i mandati di arresto della CPI è infatti un reato. Il Sudafrica non vuole mettere alla prova la sua “amicizia” con Vladimir Putin. Molti avevano sperato che il presidente russo non accettasse l’invito ma così non è stato. Ramaphosa e l’ANC devono dunque trovare una soluzione al problema Putin, come afferma il quotidiano Süddeutsche Zeitung .