Dopo 36 anni l’Italia esce dal Mondiale al primo turno. Come nel 1974, ai Mondiali in Germania, quando c’era Pietro Anastasi, già vincitore del titolo europeo nel 1968. Abbiamo sentito il grande ex centravanti azzurro su questa debacle della squadra di Marcello Lippi. Ecco la sua intervista in esclusiva per il sussidiario.net.
Anastasi, dopo 36 anni usciamo di nuovo dal Mondiale al primo turno. Ci sono analogie con il Mondiale di Germania 1974?
La condizone fisica pessima. Non vedo altre analogie. La Nazionale del 1974 era favoriita per vincere il titolo mondiale, aveva ottimi giocatori in grado di fare grendi cose. Questa non mi sembrava una squadra capace di arrivare a traguardi straordinari.
Che altre differenze con il 1974?
Allora lo spogliatoio era spaccato. Questa volta mi sembra che sia stato molto unito
Quali sono stati i motivi di un flop così totale?
La mancanza di personalità, il fatto che nessun giocatore sia ruscito a prenderesi la squadra sulle spalle e a regire contro la Slovacchia.
Neanche Quagliarella?
Quagliarella è stato l’unico ad aver fatto qualcosa. E’ stato anche l’unico attaccante ad aver dimostrato un po’ di classe.
Quindi da grande attaccante come lei è stato, giudica negativo il rendimento delle punte?
Di Natale ha reso al 30% rispetto al suo valore. In campionato ci fa vedere ben altre cose. Le altre punte hanno giocato malissimo.
A questo punto chi vede favorite per Sudafrica 2010?
Argentina, Brasile e Spagna. Ha il centrocampo più forte di tutti. E se si sblocca Torres…
(Franco Vittadini)
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