Giancarlo Abete, presidente della Figc prova a dare spiegazioni alla figuraccia storica fatta dagli azzurri in questo Mondiale sudafricano. Abete non rinnega la scelta del Lippi bis. Le cause del flop? Il momento difficile che vive il calcio italiano, caratterizzato dalla mancanza di talenti. E poi un osguardo al futuro, bisogna ripartire per nuovi traguardi e dal 1 luglio sarà Cesare Prandelli la guida, scelto anche per portare avanti un progetto di lungo periodo, fondato sui giovani. “C’è grande tristezza per la giornata di ieri, per il risultato fortemente negativo della Nazionale. Il primo tempo della nostra squadra ha lasciato tutti stupefatti. Non riuscivamo a fare due passaggi di fila. E comunque esprimo un ringraziamento a Lippi, ai giocatori e allo staff per l’impegno profuso”. “
La settimana prossima, il primo luglio, ci sarà la presentazione di Prandelli. C’è la necessità, il dovere di ripartire, sapendo quanto è importante, per decine di milioni di tifosi, la Nazionale in Italia. Ma la gratitudine non verrà mai meno. Prandelli non è stato scelto per il carattere più morbido, rispetto a Lippi, ma per la qualità tecnica, per la capacità di lavorare con i giovani. Con lui vogliamo fare un’operazione di lungo periodo, finalizzata al prossimo Mondiale. Ha un contratto quadriennale. Se la scelta di ufficializzare Prandelli può aver inciso sui risultati? No, non credo proprio. E comunque non vedo quale alternativa potevamo avere come federazione. La volontà di Lippi di lasciare l’azzurro era nota da tempo. Per effettuare una scelta strategica non di secondo livello, con allenatori in grado di liberarsi dai loro club, bisognava farla per tempo. E poi nel 2006 la reazione dei giocatori è stata l’esatto contrario quando Lippi comunicò l’addio, ben prima del trionfo mondiale”.
E poi ancora su questo momento difficile del calcio azzurro "C’è una difficoltà oggettiva di ricambio generazionale. Anche l’Under 21 stenta a qualificarsi per il prossimo Europeo. C’è un problema di quantità di giocatori selezionabili per l’Italia ma soprattutto di qualità degli stessi giocatori, Quello che si può fare è incentivare i vivai. Confrontarsi con i club per ribadire l’importanza strategica della Nazionale per il movimento. Ma non ci può essere una rivoluzione".
Il charter azzurro partirà per l’Italia destinazione Roma, poi Milano, stasera alle 22 da Johannesburg: "Mi aspetto le critiche, ma non gli insulti, che sono sempre gratuiti. Ma siamo adulti e vaccinati, se arriveranno gli insulti ce li prenderemo. Ma non credo che qualcuno sia contento in Italia per questo risultato, sono triste come credo il 99% degli italiani, se poi c’è chi non lo è, ha un problema lui".