Da ieri sera, dopo questo primo mondiale africano, molti saranno i commenti che fioccheranno sulle testate giornalistiche. Tra i più importanti sicuramente, la grande prestazione di Casillas e company, gli erroracci sotto porta di Robben, le figuracce di Italia (dov’erano Cassano e Balotelli?) e Francia, i grandi assenti (Rooney, Kakà, Cristiano Ronaldo in primis) e il frastuono assordante delle “vuvuzelas” (strumento musicale sudafricano o business?). Come molti avranno potuto notare, le luci della ribalta si sono accese per un piccolo cefalopode di nome Paul, l’unico vero protagonista di questo mondiale che ha tenuto col fiato sospeso tifosi e scommettitori di mezzo mondo. I passi del cammino mondiale della Germania, nazione forte calcisticamente ed economicamente, sono stati dettati senza possibilità di errore dalle “decisioni” di Paul, il quale ogni volta prima della partita era chiamato a esprimere un parere sull’esito della partita. Il metodo di selezione avveniva compiendo una scelta tra due urne alle quali erano state affisse le bandierine della Germania e delle rispettive sfidanti, e l’interno per “incoraggiare” la scelta innocente di Paul era posta un’ostrica. Una conclusione spettacolare e incredibile allo stesso tempo, perché l’esito di tutte le partite è stato indovinato. Tuttavia, osservatori attenti potrebbero comparare il meccanismo di selezione di Paul al lancio di una moneta non truccata. Una volta stabilito un legame tra la vittoria della Germania, ad esempio testa, e la sconfitta della stessa, croce, il medesimo risultato ottenuto dal fantomatico oracolo tentacolato può essere replicato. Per chiarire meglio il concetto, la probabilità che il polipo indovinasse a ogni partita il risultato era pari a un mezzo, mentre la probabilità di aver indovinato esattamente il risultato di tutti e sette gli incontri della Germania è pari a 1/128, poiché la probabilità di successo è stata elevata per il numero di match disputati (1/2 ^7=1/128). A questo punto la domanda sorge spontanea, il polipo Paul ha veramente degli strani e misteriosi poteri previsivi? Le sue scelte possono essere state condizionate da una qualche forma di addestramento, oppure dal fatto che le uniche partite sulle quali veniva invocato il potere previsivo di Paul fossero quelle relative alla multietnica nazionale tedesca.
Analizzando l’aspetto statistico del problema, per fornire delle evidenze scientifiche del potere previsivo di tale razza di cefalopode si possono percorrere diverse strade. Una delle quali è aumentare il numero di polpi che avrebbero dovuto esprimere sugli esiti delle partite della nazionale teutonica, eliminando così la distorsione legato allo strumento di misura (il povero e pur famoso polpo Paul incolpevole dei destini calcistici della grande nazione tedesca). Un’altra strategia sarebbe stata quella di coinvolgere Paul a esprimersi su ogni singola partita del mondiale, eliminando così l’effetto delle scelte dovuti ai colori nero rosso e giallo (bandiera tedesca). Pertanto, se questi esperimenti fossero ripetuti con le condizioni sopra descritte e i risultati fornissero delle evidenze statisticamente rilevanti, riguardo al potere previsivo di tali esemplari, molta gente sarebbe disposta a fare carte false e a sborsare fior fior di quattrini pur di aggiudicarsi la “consulenza” dell’Octopus Vulgaris.
Questi episodi hanno confermato come le persone spesso siano disposte a credere a tutto, e propendere per la “casualità”(polpo Paul) invece che per la “causalità” (la spagna era la più forte nazione del torneo). Infatti, anche di fronti a spiegazioni ragionevoli, le persone preferiscono sempre la via più facile, e incolpare qualcuno è per certi aspetti “liberante”. L’ultima parola la vogliamo spendere per il polpo Paul, vero eroe di questi mondiali, nella speranza di vederlo esprimere i suoi pareri anche al prossimo, sempre che i tedeschi non scoprano come siano gustose le “kartoffeln” con il polipo.
(Daniele Riggi)